lunedì, 6 Maggio 2024

Trasporto aereo, Bruxelles combatterà la concorrenza sleale

La Commissione Europea potrà punire le compagnie dei Paesi terzi

L’Europa si attrezza contro le pratiche di concorrenza sleale messe in atto dalle compagnie aeree nazionali di paesi terzi: i ministri dei trasporti della Ue ieri hanno raggiunto un’intesa secondo la quale la Commissione può imporre misure di ritorsione contro quei vettori che praticano riduzioni eccessive sul prezzi dei biglietti o approfittano di sussidi statali. Le sanzioni potranno essere emesse dopo un’indagine che abbia effettivamente accertato la messa in opera di pratiche sleali. L’intesa è stata raggiunta all’unanimità: Germania, Austria e Gran Bretagna hanno fatto cadere le proprie riserve ed accolto il compromesso della presidenza italiana di turno dell’Unione europea. La questione delle pratiche di concorrenza sleale da parte delle compagnie aeree si era posta soprattutto a partire dalla crisi che ha colpito il settore dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre del 2001. Per sostenere i vettori nazionali, l’Amministrazione Bush decise un intervento massiccio di sussidi statali sia diretti sia sotto forma di garanzie assicurative. I vettori europei denunciarono in più occasioni di essere vittime di pratiche di dumping, vale a dire di riduzione eccessive, fuori mercato, dei prezzi dei biglietti, praticate dalle compagnie aeree americane. Questo tipo di pratiche oggi potrà essere contrastato con l’imposizione di sanzioni (come ad esempio dei dazi) a quelle compagnie che utilizzino sussidi statali per competere slealmente sul mercato. La Commissione Ue potrà imporre questo tipo di ritorsioni facendo valere il nuovo regolamento europeo.
Qualora però esistano accordi bilaterali tra il paese Ue della compagnia ‘danneggiata’ e il paese terzo della compagnia ‘sleale’, prevarranno le misure previste bilateralmente. Bruxelles potrà avviare una propria azione 45 giorni dopo la denuncia del fatto: un periodo di tempo che potrà essere dilazionato di altri 30 giorni su richiesta dello Stato membro interessato. L’accordo politico consente di accelerare i tempi dell’adozione del regolamento che, dopo la messa a punto del testo da parte del Comitato degli ambasciatori della Ue, sarà adottato dal prossimo Consiglio.

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