venerdì, 19 Luglio 2024

Trasporto aereo, futuro roseo per le compagnie low cost

Nel 2020 avranno il 40% del mercato e potenziano la flotta

Le compagnie aeree low cost si fanno sempre più largo nei cieli e, forti della conquista di spazi sempre più ampi di mercato negli ultimi anni, guardano lontano con ottimismo. Tanto da decidere di ampliare anche del 200% le rispettive flotte con investimenti sempre più consistenti in previsione di una conquista del 40% del mercato nel 2020. Una lungimiranza che denota ottimismo nella tenuta del trasporto aereo e che non teme l’impatto di nuove ipotesi di rincaro dei prezzi o applicazione di nuove tasse, come quelle proposte da An fra gli emendamenti alla Finanziaria di cui si
discute in questi giorni, di un euro da far pagare da chi vola a favore dei Comuni e di 0,01 euro per ogni chilo di merce trasportata. Nei prossimi dieci anni dovrebbero quindi essere più ampie le flotte dei principali vettori che offrono voli ‘no frills’. Secondo un documento del gruppo Alitalia sull”’Evoluzione delle strategie nel nuovo teatro competitivo dell’Airline Business”, Easyjet, JetBlue e RyanAir, che oggi dispongono di un parco aereo complessivo di 170 velivoli, hanno esercitato opzioni di acquisto per altri 320 aeromobili. In particolare, nei prossimi dieci anni, Easyjet è, fra le tre, quella che prevede di fare il maggiore investimento. Oggi possiede 73 aerei Boeing B737 e intende rafforzarsi con 120 Airbus A319; JetBlue, che ha 53 Airbus A320, vuole espandersi con l’acquisto di 100 Embraer ERJ190, mentre RyanAir, che vola con 44 Boeing B737, vuole comprarne altri cento. Se oggi le compagnie low cost occupano il 16% del mercato, contro il 78,5% dei maggiori vettori e il 5,5% delle aviolinee regionali, nel 2010, secondo le previsioni, si faranno largo conquistando spazio che le porterà ad avere il 27,7%, a discapito delle majors che, cedendo terreno anche alle compagnie regionali (che salirebbero al 10,2% del traffico), scenderebbero a quota 62,1%. Nel 2020, poi, è previsto che l’espansione del traffico low cost raggiunga il 40,4% del mercato, poco meno della quota di mercato che verranno a detenere le maggiori compagnie, la cui percentuale scenderebbe al 45,7%, mentre anche le compagnie regionali recupereranno ulteriore terreno, salendo al 13,9% del mercato globale.

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