venerdì, 3 Maggio 2024

Trasporto aereo, la Commissione francese boccia 30 Stati

Secondo il rapporto la diplomazia e i costi prevalgono sulla sicurezza

Il trasporto aereo internazionale è a un bivio. Dal rapporto della commissione francese emerge un quadro allarmante. Il rapporto del luglio 2004 e’
stato insabbiato, accusano. La commissione parlamentare
francese, istituita dopo lo schianto del charter a Sharm El
Sheik che il 3 gennaio 2004 aveva fatto 148 morti, 135 dei quali francesi
– aveva lanciato l’allarme sulla sicurezza aerea.
Ma il rapporto finale – dice la presidente Odile Saugues –
non e’ mai stato preso in considerazione, perche’ quando non ci
sono piu’ le immagini della tragedia in tv ci si dimentica, e
soprattutto ”perche’ la diplomazia prevale sulla sicurezza”.
Quel rapporto metteva in luce troppe disfunzioni e reclamava
riforme troppo costose, dice la stampa francese. Le audizioni
dei professionisti dell’aeronautica avevano disegnato ”un
quadro caotico”.
Erano stati sentiti anche i dirigenti dell’Organizzazione
dell’aviazione civile internazionale (Oaci), emanazione delle
Nazioni unite, che non e’ un gendarme dei cieli, e che puo’
”raccomandare” ma non imporre certe norme. Ebbene, dei 181
paesi che l’Oaci aveva passato in rassegna, erano state rilevate
infrazioni in 111 casi, e una trentina di Stati erano
inadempienti, cioe’ non avevano fatto niente per migliorare la
loro situazione.
Ma una lista nera delle compagnie aeree, che negli Usa
esiste, in Europa dovrebbe vedere la luce solo ”entro la fine
dell’anno”, come ha annunciato il commissario Ue ai trasporti,
Jacques Barrot.
Intanto nel rapporto della commissione parlamentare francese
si parla di Africa, certe zone del Medio Oriente e dell’America
Latina. Ma anche di paesi europei: la Croazia, ma anche di due
stati membri dell’Unione, l’Ungheria e Cipro. ”Di qui – scrive
le Journal du Dimanche – l’ira della presidente della
Commissione quando ha appreso lo schianto del Boeing della
compagnia cipriota Helios la settimana scorsa”.
Le procedure di controllo della sicurezza degli aerei fatte
in Europa sono ”inefficaci”. ”Troppo corte – si legge nel
rapporto – non permettono di approfondire. Si limitano a
controlli visivi (usura dei pneumatici, fessure), non
riguardano le parti del motore ne’ il funzionamento dei
comandi”. Queste ispezioni sono ”raramente seguite da
sanzioni”, e ”l’equipaggio puo’ ripartire dopo aver pagato una
multa. I blocchi a terra sono poco frequenti”.
Anche il Sindacato nazionale dei piloti di linea francesi si
lamenta che non sia stato preso nella giusta considerazione il
lavoro della commissione parlamentare e chiede che venga
compilata una lista nera.
Il direttore generale dell’aviazione civile francese, Michel
Wachenheim, osserva, su Le Monde, che la diffusione di questa
lista e ”una decisione politica da prendere a livello
internazionale”. Conferma le indicazioni del rapporto
parlamentare: ”una trentina di Stati non sono all’altezza del
loro impegno. E per una quindicina di loro queste carenze sono
considerate come molto gravi”.

News Correlate