giovedì, 2 Maggio 2024

Trasporto aereo, Piloti Usa sul piede di guerra

Pressing sul Congresso per fare alzare l’età pensionabile da 60 a 65 anni

Volare ringiovanisce o, in modo piu’ malizioso secondo altri, non permette di raggiungere con tranquillita’ la pensione se non dopo un supplemento di lavoro.
Fatto sta che diverse centinaia di piloti statunitensi chiedono al Congresso di innalzare da 60 a 65 anni, l’eta’ per il ritiro dal lavoro e quindi per la sudata pensione. La Federal Aviation Administration (Faa), l’agenzia che sovrintende alla sicurezza dell’aviazione civile, ha imposto dal lontano 1959 il tetto dei 60 anni per la categoria, ma i piloti di Southwest, JetBlue (due delle piu’ grandi compagnie low cost Usa) e di altri vettori, anche alle prese con drastici piani di ristrutturazione, sollecitano un allungamento del periodo di
lavoro attivo. Un’ipotesi che vede pero’ contrari i sindacati e le societa’ aeree piu’ grandi. ”Abbiamo piloti fantastici che non vogliamo perdere solo
perche’ superano i 60 anni anche perche’ credo che ci siano oggi modi migliori per verificare l’abilita’ o meno per poter continuare a volare”, spiega Linda Rutherford, portavoce della Southwest. Questa una possibile faccia della medaglia, visto che l’altra e’ di natura diversa e trova origine negli ultimi
quattro disastrosi anni che ha vissuto il settore aereo, caduto in picchiata dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre con perdite aggregate per 33 miliardi di dollari. Poco per volta, infatti, tutti i vettori sono finiti in
difficolta’ finanziaria e i piani pensionistici dei dipendenti sono stati tra i primi obiettivi su cui strutturare drastici piani di risanamento. Paul Turner, pilota 58enne della Us Airways che e’ in amministrazione controllata da due anni e prossima alle nozze con America West, stima di poter strappare un assegno annuo pensionistico da 38mila dollari, rispetto ai 90mila che avrebbe maturato se la societa’ non fosse finita in bancarotta: ”in queste condizioni, non posso permettermi di andare in pensione – afferma – perche’ non ho l’eta’ per trovare un altro lavoro e cominciare da zero”. Il pressing in corso e l’intenso lavoro di lobbying cominciano a fare breccia e non a caso James Inhofe, senatore repubblicano promotore dell’innalzamento dell’eta’ pensionabile, spiega che la soluzione ”potrebbe essere positiva. Se alcuni vogliono restare ancora in attivita’ non vedo perche’ non lo possano fare”. Inhofe, poi, guarda anche all’intero settore aereo, che tende a scaricare gran parte degli oneri pensionistici sull’agenzia federale, come ha gia’ fatto la United Airlines e come dovrebbero fare a breve anche le altre principali compagnie statunitensi, America, Delta e Northwest. ”Un prolungamento dell’attivita’ – conclude il senatore – potrebbe temporaneamente alleviare il peso sull’agenzia”.

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