lunedì, 17 Giugno 2024

Trasporto aereo, sciopero generale il 5 marzo

Ventiquattro ore di protesta a sostegno della vertenza Alitalia

Si terrà il 5 marzo lo sciopero generale del comparto aereo proclamato da tutti i sindacati di settore a sostegno della vertenza Alitalia e contro la crisi del trasporto aereo. Lo sciopero verrà effettuato per 24 ore dai dipendenti del gruppo Alitalia mentre i dipendenti dei gestori aeroportuali di Enac e Enav rimarranno fermi per sole 4 ore. Incroceranno invece le braccia per 8 ore lavoratori dei settori operativi naviganti e di terra: in questo caso lo sciopero si svolgerà dalle 10 alle 18. I sindacati garantiranno comunque il rispetto delle fasce garantite. Lo sciopero, hanno annunciato le dieci sigle sindacali che rappresentano i lavoratori del
comparto, sarà accompagnato da una manifestazione nazionale che verrà attuata con un corteo che si snoderà, dalle 11, per le vie di Roma. ”Ovviamente ci auguriamo di non farlo questo sciopero” ha detto il segretario nazionale di settore della Uil, Guido Moretti, precisando tuttavia che per evitarlo ”serve un preciso intervento del governo, con un segnale che ci auguriamo venga già da oggi”. Perché, sostiene Moretti a nome di tutti i sindacati, ”da questa vertenza si esce solo con un accordo generale. Ipotesi minimaliste, con soluzioni solo sul costo del lavoro in Alitalia provocherà una nostra risposta, che sarà decisa e di tutti i lavoratori del settore”. Ma questo inasprimento delle relazioni sindacali, afferma anche il responsabile della Cgil, Roberto Scotti, non giova a nessuno: ”abbiamo tutti presente quanto sia dannoso il conflitto ma Alitalia deve capire che deve dare una risposta alle nostre richieste e, soprattutto, non può imputare alla trattativa con i sindacati il ritardo nella realizzazione del piano perché, lo ricordo, i tagli al costo del lavoro rappresentano solo il 10% del totale dei risparmi previsti dal piano”. I sindacati hanno inoltre invitato a partecipare alla manifestazione del 5 marzo le amministrazioni locali di tutte le Regioni, che sono state elogiate per la sensibilità mostrata nei confronti del problema e dei posti di lavoro in pericolo. ”Abbiamo molto apprezzato l’interesse degli enti locali, così come quello dei parlamentari delle commissioni trasporti di Camera e Senato” ha detto Moretti. I sindacati hanno inoltre sottolineato di non avere preclusioni nei confronti del management della compagnia: ”non c’è mai piaciuto il tiro al piccione del management, ma ora va fatta una riflessione: questo piano – rileva il segretario del Sult, Fabrizio Tomaselli – è sbagliato soprattutto dal punto di vista industriale. Questo management, inoltre, ha estremizzato
lo scontro con il sindacato. Nonostante questo, ripetiamo, il
problema non è di Alitalia ma di tutto il trasporto aereo che
rappresenta il 4-5% di tutto il Pil. L’Italia, riteniamo, non
può continuare a perdere settori industriali né si può
permettere di essere subalterna a politiche di altri Stati in
settori così grossi. Il problema è del governo: deve – conclude – rilanciare il trasporto aereo o Alitalia”. Tra le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori c’erano
anche quelle dei piloti: l’Anpac, ha promesso il neo presidente, Fabio Berti, ”non farà più accordi separati con la compagnia sino alla fine della vertenza”.

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