Il 2002 è stato il peggior anno nella storia delle maggiori compagnie aeree Usa, dal punto di vista economico, ma è stato anche il migliore dal punto di vista della incolumità dei passeggeri. Ed i due fatti
potrebbero essere collegati, come evidenzia il quotidiano Washington Post. L’anno scorso le maggiori compagnie aeree americane hanno accusato perdite disastrose per 11,3 miliardi di dollari. Ma nello stesso tempo non vi è stata alcuna vittima, tra i passeggeri e il personale a terra, facendo del 2002 un anno
record sotto il profilo dell’ incolumità. Esistono collegamenti tra i due primati. La crisi ha obbligato infatti le grandi compagnia aeree a ridurre i voli ed il numero degli aerei usati, lasciando così a terra i velivoli più vecchi e più bisognosi di manutenzione. Anche i licenziamenti del personale hanno portato alla perdita dei piloti e dei meccanici meno esperti, lasciando così in servizio i dipendenti più preparati. Non tutte le conseguenze della crisi economica si sono però trasformati in vantaggi per la incolumità dei passeggeri.
Le spese delle maggiori compagnie aeree americane in materia di ricerche, equipaggiamenti e corsi di addestramento del personale sono state infatti ridotte per compensare le spese provocate dalle nuove misure di sicurezza. E questo potrebbe avere alla lunga un effetto negativo.
