venerdì, 19 Luglio 2024

Tregua in Libano ed è subito turismo di guerra

Folla di israeliani nel Nord del paese visita i luoghi colpiti dai razzi degli Hezbollah

La tregua in Libano, che a dispetto di ogni previsione dura ormai da più giorni, si sta rivelando un vero business per gli albergatori e gli operatori turistici del nord di Israele. I boschi e le colline della Galilea, trasformati in una deserta e spaventosa retrovia di guerra durante i 34 giorni vissuti sotto
l’incubo dei razzi katiuscia sparati dagli Hezbollah, sono stati trasformati da abili operatori del settore in un’insperata occasione di guadagno. Tanto che ormai i turisti israeliani fanno la coda per visitare i luoghi colpiti dai razzi mentre tutti gli alberghi del nord da alcuni giorni fanno registrare il “tutto esaurito”. Scoperto il fascino che avvolge i luoghi della guerra, gli israeliani preferiscono le gite in minibus lungo le zone di confine con il Libano pagando 100 shekel a persona (pari a poco più di tre euro), alle più le sicure spiagge di Eilat, e in questo modo aiutano anche il turismo che in questa zona era stato bloccato dalla crisi militare. Durante i tour organizzati, gli operatori mostrano i tagli nella rete di recinzione che segna la frontiera e attraverso cui sono entrati i carri armati israeliani il giorno dell’invasione, per poi passare nei villaggi colpiti dai razzi degli Hezbollah e attraversare le foreste incendiate dell’alta Galilea. Ultima tappa il kibbutz Kfar Giladi dove un katiuscia ha ucciso 12 giovani riservisti in attesa di partire per il fronte. E come foto ricordo la più scattata è quella ai carri armati ancora dislocati a ridosso della frontiera, meglio se con accanto un soldato in uniforme da combattimento.

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