sabato, 30 Marzo 2024

Trenitalia: aumentano i passeggeri, ma la notte no

Testore, per il servizio notturno non possiamo prescindere dal contributo pubblico

Sono sempre di più gli italiani che scelgono il treno, ma non la notte. A fronte di un aumento dell’8,7% per la media-lunga percorrenza tra il 1998 e il 2003,
infatti, il segmento-notte registra una flessione, nel triennio 2001-2003, di circa il 7%. I numeri sono stati forniti alla Commissione Trasporti della Camera dall’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore, che ha sottolineato come la notte, nonostante i miglioramenti del servizio previsti dall’azienda, non offra ”margini di remunerazione”, aggiungendo quindi che per mantenere il servizio ”non si potrà, anche per il futuro, prescindere dal contributo pubblico, giustificato dalla finalità di pubblico esercizio”.
Il traffico passeggeri, ha sottolineato Testore, aumenta sia nei servizi regionali che in quelli di media-lunga percorrenza. Nel primo caso si è passati
dai 364 milioni circa del 1998 ai 430 milioni del 2003 (+18,3%); nel secondo l’incremento è stato dell’8,7%, passando da circa 62 milioni del 1998 a 68 milioni del 2003. In questo segmento Trenitalia ha riscontrato in particolare un picco nel periodo 2000-2001 (coincidente con il Giubileo) e un successivo assestamento su valori comunque superiori al periodo precedente. La notte, invece, è in controtendenza, con un calo in tre anni del 7%. Principali responsabili, per questa situazione, sono le compagnie aeree low cost: ”Tale fenomeno – afferma infatti Trenitalia – è da attribuire soprattutto alla forte
concorrenza sviluppatasi nell’ultimo periodo da parte delle compagnie aeree low cost, particolarmente efficace sulle lunghe/lunghissime distanze che sono prevalentemente oggetto dell’offerta Notte”. Per affrontare il problema, l’azienda ha messo in campo alcune iniziative, dalle campagne promozionali
con prezzi di favore all’elevazione degli standard qualitativi (ristrutturazione carrozze letto, estensione delle cuccette confort, introduzione delle carrozze ‘excelsior’). Tutto questo, però, non può bastare. In ogni caso, avverte infatti Trenitalia, ”il notte è un prodotto che non offre margini di remunerazione e il cui mantenimento non potrà, anche per il futuro, prescindere dal contributo pubblico, giustificato dalla finalità di pubblico servizio, finalizzato ad assicurare la continuità territoriale del Paese, prevista dal Contratto di
servizio pubblico”. Testore ha poi ricordato che nel periodo 2001-2003 Trenitalia ha raggiunto un incremento medio della sua produttività del
2,6% (Cagr) in termini di valore aggiunto per addetto (prezzi 2001) e del 3,5% in termini di unità di traffico per addetto. In miglioramento è anche la sicurezza: tra il 1995 e il 2003 si è raggiunta una riduzione pari al 48,5% del totale degli incidenti ferroviari (da 350 a 180), tendenza confermata anche
nel 2004, quando il totale degli incidenti (fino a settembre) è stato pari a 127. Quanto agli incidenti ‘tipici’ (i più gravi) tra il 1995 e il 2004 si è passati dallo 0,46 allo 0,21 per ogni milione di treni/km. L’audizione, cominciata con forte ritardo, avrà un seguito. Secondo quanto hanno riferito i componenti della Commissione, infatti, Testore non ha potuto rispondere, per motivi di tempo, alle numerose domande. In particolare, i deputati hanno chiesto
lumi sui problemi del servizio regionale.

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