venerdì, 26 Aprile 2024

Tsunami, interrogativi e dubbi per Adv e turisti

Ecco cosa fare per le prossime partenze o per chiedere il rimborso

E’ una babele di regole e norme quella entro la quale i turisti che hanno scelto di fare un viaggio nelle zone colpite dal maremoto dovranno muoversi nelle prossime ore e non mancano dubbi e interrogativi. Come dovranno regolarsi, per esempio, quanti hanno prenotato esclusivamente il volo di andata e ritorno rispetto a chi ha optato per il tutto compreso? E chi ha in programma il viaggio non prima del prossimo anno, magari al termine delle vacanze natalizie avra’ la possibilita’ comunque di disdire, senza incorrere in penali, solo per la paura di affrontare un viaggio del genere? Ed ancora: chi e’ stato costretto a rientrare a quale rimborso ha diritto? Per cercare di fare chiarezza ed aiutare il maggior numero di turisti si stanno mobilitando le associazioni dei consumatori, ciascuna approfondendo un aspetto, scoprendo un cavillo.
Tutte le associazioni sono concordi nel dire che chi rinuncia al viaggio non deve pagare alcuna penale, anche se, in alternativa, per non mandare in fumo ferie gia’ programmate, puo’ accettare l’offerta di una nuova destinazione. Una
questione piu’ controversa riguarda, invece, quanti hanno prenotato un viaggio in una delle zone colpite, nella prima settimana di gennaio e oltre, ma che al momento della partenza potrebbero non essere ritenute piu’ pericolose, con resort ormai rimessi in funzione.
”Per queste partenze – dice il direttore dell’Assotravel, Francesco Granese – e’ aperto un punto interrogativo. Noi consigliamo di aspettare perche’ da qui a dieci giorni non possiamo sapere quale sara’ la situazione oltre ad invitare i
nostri associati a cercare di trovare il piu’ possibile una soluzione”. La parola d’ordine per Assotravel e’ ”mediare” , consigliando la partenza solo nei casi in cui possono essere garantiti standard ottimali. Dall’Assotravel arriva anche un’altra indicazione: aspettare l’ultimo giorno prima di far
scattare la penale che varia a seconda della data della disdetta rispetto alla data di partenza. In sintonia la Fiavet, la quale ha chiesto alla Farnesina una mappa piu’ dettagliata delle zone a rischio, proprio per evitare inutili contenziosi e offrire al consumatore le garanzie necessarie. Per la Fiavet, infatti, spetta esclusivamente alla Farnesina consigliare o sconsigliare
una destinazione piuttosto che un’altra. Ed e’ su essa che l’associazione si regolera’ per i rimborsi.
Sul fronte opposto l’Aduc tocca una nota dolente che riguarda quanti hanno prenotato solo il volo. ”Si tratta di situazioni – sostiene l’associazione – in cui si corre il rischio di doverci rimettere tutti i soldi”. L’Aduc consiglia percio’ di chiedere il rimborso al vettore aereo, ”proprio in virtu’ di quanto e’ accaduto”. Per la Federconsumatori, trovandosi di fronte a una ”causa di forza maggiore” il turista e’ autorizzato a rescindere il contratto senza dover pagare una penale.
Un vero e proprio vademecum giunge dal Codacons il quale parla di ”rimborso integrale” per chi sarebbe dovuto partire entro il 6 gennaio, proprio perche’ e’ necessario il ”completo ripristino delle condizioni di sicurezza e agibilita’ dei villaggi e che ci sia certezza per il cliente di una vacanza
serena”. Puo’ anche essere accettato un cambio data o un bonus. Per quanti si trovano sul luogo del disastro il rimborso e’ previsto solo se l’assicurazione stipulata al momento della partenza prevedeva una copertura in caso di calamita’ naturali. Mentre per chi rientra in anticipo e’ previsto il rimborso per i
giorni di vacanza non goduti.
L’Adiconsum approfondisce questo punto dicendo che il cliente ha diritto al rimborso delle ”prestazioni non usufruite, ma non vi e’ la possibilita’ di chiedere risarcimenti per ‘vacanze rovinate”. Le agenzie aderenti ad Astoi rispondono con un ventaglio di possibilita’: prima offrono un itinerario alternativo, quindi cercano, d’intesa con il viaggiatore, un altra data; infine rimborsano il viaggio. ”In tutto questo – dice Giuseppe Boscoscuro, presidente dell’associazione di tour operator – l’unico riferimento concreto e autorevole che possiamo valutare e’ l’unita’ di crisi della Farnesina. Unita’ di crisi che ci consulta e con la quale ci scambiamo informazioni. Nel caso Maldive ritengo che nel giro di pochi giorni l’indicazione a non partire sara’ tolta”.

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