giovedì, 25 Aprile 2024

Tsunami, l’altra faccia della tragedia

Assurde richieste di turisti, che non vogliono vedere morti, e l’indignazione del presidente Zaia

”Ho intenzione di partire lo stesso, ma voi dovete garantirmi che tutto funzionera’ bene e che non vedro’ nulla di sgradevole o di sconveniente”: anche
questo, negli ultimi giorni, si sono sentiti dire i funzionari di un tour operator di Torino, la Tucano Viaggi, dopo il terremoto che ha sconvolto il sud est asiatico. La testimonianza arriva dal presidente e fondatore dell’agenzia, Willy Fassio, che riferisce di essere rimasto ”sorpreso e perplesso” dalle richieste, giunte da persone che avevano programmato un viaggio in Asia proprio in questo periodo a volte in zone non direttamente toccate dalla catastrofe.
”Abbiamo invitato alcune persone – raccontano ancora alla Tucano – a non partire. Per noi il viaggio non e’ solo vacanza, ma occasione di conoscere luoghi, persone e culture diverse”. A fare da contraltare le dichiarazione del presidente della provincia di Treviso Luca Zaia che, indignato, chiede al governo di valutare la possibilita’ di declinare ogni assistenza a chi decide di
proseguire la villeggiatura nelle zone colpite dal sisma. A far scattare l’indignazione di Zaia sono state le dichiarazioni di alcuni turisti italiani, apparse sui media, che hanno deciso di continuare le vacanze. Dichiarazioni, rileva Zaia, che ”ci spiazzano e ci fanno vergognare”. Zaia rileva che questi turisti, nonostante tutti gli appelli, sembrano preferire la vacanza: ”Per loro, niente conta piu’ di una settimana di relax, meglio se in un albergo di lusso. Ai giornalisti, alle radio e alle televisioni raccontano di esser stati fortunati: e’ stata una straordinaria esperienza di viaggio che verra’ ricordata in tutto il mondo per decenni. Non si scompongono nemmeno di fronte alle file di cadaveri allineati sulle spiagge dei loro desideri, e magari, a pochi metri da un mare che rigurgita in continuazione cadaveri, si crogiolano al sole, spalmandosi creme protettive ed unguenti abbronzanti. Molti i bambini. Bambini che giocavano sulla spiaggia, in una mattina sciagurata che si prometteva uguale a tante altre”. ”Non posso pensare – prosegue Zaia – che questo sia l’esempio dato dai cittadini italiani al mondo. Dov’e’ il rispetto per la sofferenza? In quale lontana ed esotica localita’ di vacanza si trova la loro coscienza civile? Invito tutte le autorita’, dai membri del Governo, alle forze dell’ordine e della Protezione civile, a prendere seriamente in considerazione la possibilita’ di considerare queste persone come dei ‘non aventi diritto ai servizi dello Stato”’.

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