lunedì, 13 Maggio 2024

Turchia/2: nuovo attentato, ad Antalya 4 morti

Il Tak rivendica attentati e invita i turisti a non visitare il Paese: “non è sicuro”

Dopo le bombe di domenica notte a Istanbul e a Marmaris che avevano provocato 27 feriti, tra cui 10 turisti britannici, ieri pomeriggio una ancora più violenta esplosione nel centro di Antalya, in un punto di ristoro affollato da turisti turchi e stranieri, ha causato la morte di 4 persone e 70 feriti. Gli attacchi sono stati rivendicati dal gruppo armato curdo, ‘Falchi per la liberazione del Kurdistan’ (Tak), che sul proprio sito Internet, li ha definiti una “rappresaglia” per le condizioni di isolamento
in cui si trova il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan, Abdullah Ocalan, che sconta l’ergastolo nella prigione speciale di Imarali, vicino a la capitale turca. In un messaggio apparso on line il Tak ha invitato i turisti a non venire in Turchia: “Abbiamo in precedenza avvertito l’opinione pubblica turca e l’opinione pubblica internazionale: la Turchia non è un Paese sicuro, i turisti non dovrebbero venire”. L’esplosione di ieri ad Antalya e quelle di domenica sera a Istanbul e Marmaris hanno gettato nello sconforto gli operatori turistici delle zone costiere turche che vedono in queste ore annullare le prenotazioni di turisti soprattutto inglesi, olandesi, tedeschi, nordeuropei e russi. Già ad aprile I ‘falchi del Kurdistan’ avevano minacciato già lo scorso aprile attentati nelle zone turistiche turche diffidando i turisti stranieri dal recarvisi. Nell’ultimo anno il gruppo ha rivendicato diversi attentati avvenuti ad Istanbul e in altre località balneari della costa egea e mediterranea. E non è un caso se quest’anno si è assistito ad un netto calo dei turisti stranieri in Turchia, che gli esperti valutano tra il 10 ed il 30 per cento, con grave pregiudizio per un paese che ha proprio nel turismo una delle risorse più importanti.

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