giovedì, 25 Aprile 2024

Turismo religioso, l’oasi italiana di un settore in crisi

Un giro di affari di 3,5 miliardi di euro all’anno

Il turismo religioso “ogni anno produce in Italia un giro di affari di almeno 3,5 miliardi di euro, 12 milioni di pernottamenti, 35 milioni di arrivi, il 30 per cento dei quali stranieri”. A dirlo e’ stato il ministro delle Attivita’ produttive, Claudio Scajola, in occasione della seconda edizione di Aurea, la Borsa del turismo religioso organizzata dal Consorzio di operatori turistici pugliesi (Cotup) in collaborazione con l’Enit e l’Opera Romana Pellegrinaggi.
Secondo una ricerca di Federalberghi, sono 35 milioni gli italiani che ogni anno viaggiano alla scoperta di santuari, monasteri ed eremi presenti in tutta Italia, spendendo 3 miliardi e mezzo di euro. Una cifra che è pari al 5% annuo di tutto il giro d’affari turistico. La stessa ricerca evidenzia che la crisi del settore turistico, registrata anche quest’anno dall’Italia, non ha colpito l’ambito del turismo religioso che, al contrario, rispetto all’anno precedente, nel 2005 ha ottenuto un incremento del 30% per l’incoming e del 35% per l’outgoing.
Il ministro ha sottolineato che “il nostro Paese è lo scrigno nel mondo”, con il 50% dell’intero patrimonio artistico culturale della terra, 4550 santuari e 500 monasteri che hanno disponibilità ricettiva, ma ha aggiunto che “è vietato cullarsi sugli allori” e che bisogna in breve tempo ripensare la strategia complessiva di un settore che rappresenta il 12 per cento del Pil.
“A me non interessa – ha proseguito Scajola – se l’Italia oggi si trova al quinto posto della classifica mondiale, io registro che non è al primo posto. Il problema è un altro, il nostro paese cresce meno delle medie mondiale, che e’ del +10%, ed europea, che e’ del +4%. Servono specializzazione e qualita’”. La strada indicata e’ quella della collaborazione tra operatori e istituzioni. Scajola ha ricordato l’insediamento del Comitato nazionale del turismo “che, formato da ministri, e rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, e in modo particolare dai rappresentanti delle categorie di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti e Unioncamere, avra’ finalmente il compito di dettare la linea strategica per lo sviluppo del settore e di curare il coordinamento tra i diversi protagonisti dell’attività turistica dell’Italia”, ha affermato il ministro.
Intanto, e’ stato annunciato che entro l’anno sarà operativo anche il nuovo Enit, che agirà come Agenzia operativa del turismo. Pergiorgio Togni, direttore generale dell’ente, ha rimarcato l’importanza del turismo religioso, ed e’ stata evidenziata la volonta’ del governo di proporre al Comitato nazionale per il turismo che nell’Osservatorio del turismo ci sia anche la presenza dell’Osservatorio religioso.

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