Federalberghi ha presentato, nell’ambito della recente Assemblea Generale Ordinaria, uno studio sul turismo religioso in Italia. Il Giubileo del 2000 ha rappresentato per il nostro Paese solo la punta di un fenomeno di massa che tecnicamente va sotto la locuzione di turismo religioso. Annualmente, infatti, questo segmento del settore turismo (comprensivo sia dei viaggi a carattere esclusivamente religioso, sia con significativa motivazione religiosa) registra circa 12 milioni di pernottamenti alberghieri, produce un giro d’affari pari a 3,5 miliardi di Euro (il 5% del fatturato annuo nazionale) e riguarda essenzialmente le strutture ricettive alberghiere. Questi risultati emergono da uno studio realizzato per Federalberghi dalla società di ricerche Mercury di Firenze e fotografa uno spaccato decisamente particolare di clientela turistica. Il 92% di coloro che si muovono in Italia per turismo religioso sceglie l’albergo quale sede del proprio soggiorno ed in termini di offerta complessiva si stima che siano 100 mila le camere alberghiere (pari al 12% dell’intera rete ricettiva alberghiera) destinate ad accogliere questo tipo di clientela. I viaggi per motivazione esclusivamente o prevalentemente religiosa in Italia rappresentano normalmente circa l’1% del totale stimato ed hanno raggiunto una quota del 2,6% nell’anno 2000, quello del Giubileo. Più precisamente nel 2000 i viaggi per motivazione religiosa degli italiani sono stati 1.271 su un totale di 42.363, per una quota del 3% circa. In termini di pernottamenti la quota rispetto al totale è stata del 2,6%; in termini di apporto economico la quota è pari a circa il 2,8% della spesa complessiva per turismo effettuato all’interno del paese.