Turismo sessuale, fermato pedofilo veronese a Milano

Intendeva creare in Tailandia una sorta di agenzia del turismo sessuale

Quando si e’ trovato davanti l’uomo
con cui aveva condiviso i segreti dei suoi frequenti viaggi in
Thailandia e’ sbiancato.
G.S., 55 anni, veronese, guardiano di un camping sul lago di
Garda, gli aveva raccontato di aver avuto rapporti sessuali in
Thailandia e in Cambogia con ”400, 500 donne” che poi erano
ragazzine e ragazzini thailandesi dai 7 ai 14 anni. ‘Tatine’ e
‘Katoi’, com’erano chiamati, che gli venivano ceduti da
protettori oppure erano adescati per strada; nel suo telefonino
anche le loro fotografie in circostanze esplicite. Quell’uomo,
con cui aveva avuto frequenti contatti telefonici e anche di
persona, nei due mesi che all’anno trascorreva in Italia, era
pero’ un poliziotto della Polizia Postale di Milano che stava
indagando sul turismo del sesso nei Paesi orientali.
G.S. l’ha scoperto quando ormai era stato fermato, a Milano,
mentre si dirigeva all’aeroporto di Malpensa per tornare in
Thailandia. Doveva salire a bordo alle 16. Il sospetto degli
investigatori e degli inquirenti e’ che volesse creare una vera
e propria ‘agenzia’ del turismo sessuale che reclutava clienti
in Italia, a cui assicurare prestazioni con minorenni: e pare
che fosse gia’ alla ricerca di appartamenti per ospitare i
turisti.
Alla base del fermo ci sono indagini durate oltre due anni,
in cui il poliziotto sotto copertura ha dovuto conquistarsi la
fiducia del pedofilo fingendo di condividerne gli interessi,
incontrandolo in Italia e tenendo i contatti per telefono mentre
G.S. viaggiava tra la Thailandia e la Cambogia, alla ricerca di
giovani vittime che trovava in particolare sulla spiaggia
Patayaa, a 80 chilometri da Bangkok. Fino ad oggi, quando l’uomo
stava ripartendo per l’Oriente, dopo aver fornito
inconsapevolmente agli investigatori le prove del traffico che
stava per intraprendere. Agli elementi raccolti dalla Polizia
Postale se n’e’ aggiunto un altro, non previsto: le ‘Iene’
Giulio Golia e Nicola Remisceg avevano realizzato un servizio
incentrato proprio su di lui, filmando i suoi maneggi con una
telecamera nascosta. ”Parlava di ragazzine e del loro prezzo
con grande naturalezza – racconta Remisceg -: ci ha proposto una
bambina di 7 anni per 5000 bath, circa 250 euro. Una volta ci ha
anche invitato a cena a casa sua”.
Quando gli agenti hanno saputo che anche le ‘Iene ‘si
occupavano di lui si sono fatti consegnare il filmato che ora e’
agli atti di un’inchiesta che sembra essere solo alle prime
battute, perche’ l’ex guardiano di campeggio potrebbe aver
contattato altre persone, oltre all’agente che l’ha incastrato.

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