venerdì, 3 Maggio 2024

Ue, Commissione ed Europarlamento si scontrano sul trasferimento dati passeggeri

La Commissione tira dritto e si prepara a dare il via libera

La Commissione europea tira dritto e, nonostante l’opposizione dell’Europarlamento, darà il suo via libero definitivo alla procedura per l’entrata in vigore dell’accordo con gli Stati Uniti che obbliga le compagnie aeree europee a trasmettere alle autorità americane i dati dei passeggeri trasportati negli States. Secondo fonti di Bruxelles, l’esecutivo Ue adotterà oggi una decisione che sancisce l’adeguato livello di protezione dei dati personali contenuti nei dossier dei passeggeri aerei che vengono trasferiti all’Ufficio Usa delle dogane e della protezione delle frontiere. La mossa di Bruxelles permetterà di sottoporre l’accordo all’approvazione – ampiamente scontata – dei ministri dell’Ue già lunedì prossimo. In tal modo verrà evitata la pronuncia preventiva della Corte di giustizia Ue sull’accordo – richiesta dal Parlamento europeo – e l’accordo potrà entrare in vigore come previsto il 17 maggio. L’eurogoverno giustifica la sua posizione affermando di aver ottenuto garanzie sufficienti da Washington per una corretta utilizzazione dei dati e sostiene la tesi che il governo americano non sia disposto a fare altre concessioni e che i dati sono già trasmessi dalle compagnie. Secondo il Parlamento europeo invece, l’accordo rappresenta un cattivo compromesso e non è compatibile con la legislazione Ue e nazionale in materia di tutela della privacy. L’Assemblea di Strasburgo lamenta anche la mancanza di chiarezza dell’accesso e del trattamento dei dati e il fatto che i passeggeri non abbiano alcuno strumento di verifica o di correzione. Il colpo d’acceleratore permetterà alla Commissione e agli Stati membri di bypassare l’opposizione iniziale e di far entrare in vigore l’intesa, ma l’accordo sarà comunque sottoposto al giudizio della Corte di giustizia di Lussemburgo, a seguito del ricorso introdotto dal Parlamento europeo. Starà quindi ai giudici europei stabilire se l’accordo concluso con gli Usa è compatibile con i Trattati Ue e se la procedura utilizzata è stata corretta.

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