Dalla Sabina al comune di Fiesole, dall’agro romano all’ entroterra salentino: l’agriturismo, fenomeno di costume di un’Italia postindustriale alla ricerca di radici e tradizioni contadine, si dota di una legge quadro per tenere il passo con la domanda di turismo di qualità. All’inizio, sembrava quasi una destinazione di ripiego, per chi non avendo molte disponibilità economiche e di tempo per le vacanze, si accontentava del ‘fine settimana lungo’ per scordare il grigio della città. Invece, da qualche anno l’agriturismo è diventato un fenomeno alla moda , un luogo dove mangiare, bere e comprare ogni genere commestibile. Tutto rigorosamente ‘bio’. Parla di ”agricoltura multifunzionale”, la proposta di legge all’esame della Camera che mette in relazione l’attività agrituristica con quella agricola favorendo la crescita di tutta una serie di servizi ricreativi di certo sconosciuti alle campagne dei nostri nonni. Largo quindi a fattorie didattiche per le scuole, escursionismo, equitazione, mountain-bike, e degustazione di prodotti doc, dop e via dicendo. ”Manca solo il parere della commissione Bilancio che ci dovrà indicare i mezzi e le opportunità per far fronte alla copertura finanziaria della legge – afferma il presidente della commissione Agricoltura, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – starà poi alla prossima Finanziaria indicare se ci sarà la sussistenza dei fondi”. E una volta approvata, sarà la prima legge a offrire una regolamentazione completa del settore agrituristico dopo la precedente e omai datata normativa del 1985. Una legge salutata da de Ghislanzoni come ”moderna, attuale, e rivolta alla necessità di regolamentare l’agriturismo consentendo un’attività agricola multifunzionale e favorire
un’integrazione di reddito necessaria a far quadrare i bilanci”. Il deputato e imprenditore agricolo definisce l’agriturismo ”un presidio territoriale in zone marginali per lo più abbandonate dagli agricoltori per scarsa redditività del terreno e un’opportunità di valorizzazione dei prodotti di marchio Dop e Igp che li identificano”. ”Tra settembre e ottobre – conclude – consegneremo la legge a Casini, poi sarà compito dei capigruppo stabilire i tempi per la discussione in aula”.