domenica, 5 Maggio 2024

Unioncamere, americani e giapponesi cominciano a tornare

Molti di loro, però, non viaggiano più in gruppo e prenotano all’ultimo minuto

Americani e giapponesi ricominciano, anche se timidamente, a tornare in Italia e al tempo stesso gli italiani riscoprono alcune delle loro mete preferite, proprio come l’America, scelta nel 2002 – secondo dati di Unioncamere – dall’8% dei turisti italiani all’estero e questa estate da ben il 10,1%. Una notizia, questa, incoraggiante per gli operatori del settore, che molto hanno sofferto, soprattutto nelle città d’arte, per il forte calo di turisti provenienti dal Nord America, dalla Germania e dal Giappone. ”Ci sono timidi segnali di recupero – ha osservato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – che attendiamo si consolidino in settembre e ottobre. Il problema è semmai capire con quale intensità avverrà la ripresa di turismo straniero. I primi sei mesi dell’anno hanno fatto segnalare un meno 20% di prenotazioni negli alberghi delle città d’arte, soprattutto nelle fasce alte, ovvero nelle strutture a cinque stelle”. Anche secondo l’ultimo monitoraggio dell’Enit, Ente nazionale del turismo, l’Italia ha registrato per aprile un -30% di turisti giapponesi e per maggio un -32% rispetto al 2002. Tuttavia le maggiori agenzie di viaggio giapponesi hanno lanciato campagne per stimolare il mercato in quanto credono nella ripresa dei viaggi per tutta l’estate e l’autunno prossimo. Un segnale positivo, di ripresa dei flussi turistici americani e giapponesi, lo segnala anche il presidente della Fiavet, la Federazione delle agenzie di viaggio, Antonio Tozzi. ”Non ci sono ancora i grandi numeri – spiega – ma si registra un’inversione di tendenza. Così se avevamo registrato nei mesi scorsi un -30 o addirittura -40% di queste presenze, ora segnaliamo un +10%”. Quanto agli italiani all’estero Fiavet registra un -5% delle partenze, ”ma il motivo – prosegue Tozzi – sta nella diminuita capacità di spesa, per cui le famiglie riducono i consumi laddove è possibile tagliare”. In questo quadro però spicca la predilezione dei nostri connazionali per l’America, in particolare per gli Stati Uniti: gli italiani – riferisce Tozzi – sono tra gli europei coloro che in percentuale hanno aumentato di più, rispetto allo scorso anno, le loro
partenze per gli Usa. Le mete preferite, sono sempre le stesse: da New York a Boston, da S. Francisco ai grandi parchi. Gli italiani continuano poi a scegliere le destinazioni europee che offrono un prezzo competitivo: in testa quest’anno – rileva ancora la ricerca di Unioncamere – è la Spagna, con il 17,5% delle preferenze; seguono Francia (16,9%), Grecia (12%) e Croazia (8,1%). Tutti gli operatori rilevano inoltre come sia italiani che stranieri si orientino sempre più spesso sul last minute e sui cosiddetti viaggi individuali: l’ultimo monitoraggio dell’Enit rileva che anche il turista medio giapponese prenota il suo viaggio anche solo una settimana prima della partenza. Una tendenza, questa, che prevale anche tra i turisti provenienti da Paesi geograficamente più vicini al nostro: in Svizzera la prenotazione all’ultimo minuto ha fatto registrare un più 30% nel corso dell’anno e il turismo individuale rappresenta circa l’80% del movimento verso l’Italia. Anche in Belgio il turismo individuale rappresenta quasi il 70% del movimento turistico verso l’Italia; le destinazioni preferite dai belgi sono la Toscana, i laghi del nord Italia, il Veneto, la Campania, il Lazio e la Sicilia. Anche in Belgio prevale la tendenza a prenotare all’ultimo momento e tuttavia l’Enit rileva come gli albergatori italiani si dimostrano poco reattivi quando si tratta di creare insieme agli operatori belgi un prodotto last minute. Addirittura, dalla Corea, aumentano i pacchetti individuali anche grazie alla facilità di informazioni che si ottengono attraverso Internet; le località più conosciute e
richieste sono Lombardia (30%), Lazio (26%), Veneto (24%), Toscana (9%) e Campania (2,5%).
Il quadro complessivo, anche se in miglioramento, non fa sorridere gli operatori turistici: ”C’è una profonda delusione per le promesse non mantenute – denuncia Bernabò Bocca – da tempo chiediamo misure fiscali e interventi sull’Iva per tutto il settore. Il turismo meriterebbe un’attenzione maggiore”.

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