domenica, 5 Maggio 2024

Unioncamere: Marketing Territoriale, Italia fanalino di coda in Europa

Il Nord sta recuperando, il Meridione punta sul turismo, mentre 10 Regioni sono ferme

Agli ultimi posti in Europa. Il nord che cerca di recuperare il ritardo, puntando sull’innovazione e le nuove conoscenze. Il Mezzogiorno che muove solo ora i primi passi, nel solco del turismo e della crescita dimensionale delle
imprese. E ben dieci Regioni praticamente ferme. In marketing territoriale, la nuova ‘chiave’ per attrarre investimenti stranieri nella propria area, l’Italia e’ ancora indietro. La conferma e’ arrivata dalla ricerca ‘Marketing territoriale. Soggetti e progetti’, un censimento delle iniziative e delle strutture attive in questo campo realizzato da Unioncamere e Unione province italiane (Upi), in collaborazione con Mediacamere che e’ stato presentato mercoledì scorso a Rimini, nel corso della quinta edizione di EuroP.A., il Salone delle Autonomie locali promosso dalle associazioni degli enti locali e regionali, in collaborazione con il Gruppo Maggioli. La manifestazione si conclude oggi. La ricerca si e’ concentrata sulle iniziative di Regioni, enti locali, Camere di commercio e Aziende speciali del sistema camerale. I progetti individuati sono 135. Piu’ della meta’ vedono protagonisti le Camere di commercio e le loro Aziende speciali (36 per cento) e le Province (24). Piu’ staccate (16) le azioni promosse dalle societa’ di sviluppo legate alle Regioni. Questi progetti sono realizzati da 36 soggetti che operano nel marketing territoriale: il 35 per cento sono a livello provinciale (confermando la vitalita’ delle Province),
seguono le aziende regionali di sviluppo (25 per cento) e le Aziende speciali delle Camere di commercio (17). Un altro 17 per cento sono strutture in cui partecipano diversi enti: un esempio di come la concertazione e i piani coordinati d’azione vengano assunti come determinanti per un buono sviluppo locale. Riguardo la distribuzione geografica, il Paese appare spaccato a meta’:
una struttura su due (58 per cento) e’ al nord, in primis Emilia Romagna, Lombardia e Veneto; solo il 28 per cento nel Mezzogiorno (per lo piu’ in Calabria, Sicilia e Campania) e il 14 nel centro Italia.
”La ricerca – spiega Claudio Cipollini, direttore generale di Mediacamere – mostra una realta’ assai frammentata ed eterogenea, segnata dalla parcellizzazione delle competenze. Uno dei dati che emerge con piu’ evidenza e’ l’assenza del ‘prodotto’ che dovrebbe essere al centro dell’attenzione: il territorio. Nella comunicazione, infatti, risulta assente la descrizione e la messa in risalto dei punti di forza dell’area che si propone, e non si illustrano le motivazioni per cui prendere in considerazione l’ipotesi di andarci a investire. Bisogna invece realizzare una comunicazione non turistica, ma indirizzata agli operatori economici, alle societa’ di capitali, alle risorse umane di eccellenza”.

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