sabato, 4 Maggio 2024

Usa-Ue, via libera a “Cieli Aperti”

Avviati i negoziati, anche se permangono le resistenze di Congresso e Pentagono

Ci vorranno anni prima che un aereo dell’Alitalia sia in grado di raggiungere gli Usa partendo da una città europea non italiana o di poter collegare due
città degli Stati Uniti, ma l’obiettivo dei negoziati Ue-Usa che hanno ricevuta oggi il via libera ufficiale è proprio questo: una apertura la più ampia possibile dei rispettivi mercati ai vettori delle compagnie dell’altra sponda dell’Atlantico. Il via libera ai negoziati ‘cieli aperti’ è uno degli accordi raggiunti oggi a Washington al Vertice Ue-Usa, il primo dopo la guerra in Iraq. Lo hanno indicato sia il presidente americano George W. Bush, sia il presidente della Commissione europea Romano Prodi nella conferenza stampa congiunta al termine del Summit. I negoziati, che verranno condotti da parte europea dalla vicepresidente della Commissione Loyola de Palacio, dovrebbero iniziare a settembre o a ottobre. Il futuro nuovo accordo sostituirà le intese bilaterali che i paesi europei hanno stipulato con gli Usa, in termini talvolta molto diversi l’uno rispetto all’altro. Ma sarà un cammino lungo e difficile, perché, in particolare da parte americana, sono numerose le resistenze, sia al Congresso, sia al Pentagono. Anche se è previsto che le compagnie statunitensi traggano grandi benefici dall’apertura dei cieli europei, molti parlamentari temono di consegnare il mercato Usa agli stranieri, in un momento in cui le principali compagnie statunitensi attraversano tempi difficili, specie dopo gli attentati dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle ed il Pentagono. E’ stato per esempio accolta molto male la proposta del segretario ai trasporti Norman Mineta di autorizzare le società estere a possedere fino al 49 per cento dei vettori statunitensi, contro l’attuale 25 per cento. Contrario, o profondamente scettico, è anche il segretario alla Difesa Donald Rumsfeld. ‘Rummy’ non vuole che compagnie aeree Usa controllate dall’estero possano occuparsi del trasporto delle truppe Usa, come spesso succede. Ma non tutti la pensano come lui, negli Stati Uniti. E c’è chi non esita a parafrasare una delle dichiarazioni più polemiche del segretario alla Difesa, quella sulla vecchia Europa pronunciata contro la Francia e la Germania, che si sono opposte alla guerra in Iraq. E cioè ”Rumsfeld fa parte della vecchia America”.

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