giovedì, 9 Maggio 2024

Vacanze di Natale, timidi segnali di ripresa

Indagine del Centro Studi turistici di Firenze commissionata da Confersercenti

I ”segnali di una timida ripresa” nel settore turistico, a conclusione di un’ annata ”fortemente
condizionata dalle incertezze per la situazione economica, dalle minacce di attentati terroristici e dalle alterne vicende internazionali”, devono comunque fare ritenere prematuro ”parlare di superamento della fase di debolezza”. Secondo i risultati di una indagine, che è stata fatta dal
Centro studi turistici di Firenze per conto di Confesercenti su un campione di operatori e relativa alle festività natalizie, le previsioni indicano un andamento in leggera crescita (+0,55%) dovuto, però, ”soprattutto all’ effetto compensazione fra la diminuzione della componente straniera e il leggero incremento della componente nazionale”. L’ indagine ha peraltro rilevato ”nuovi comportamenti dei mercati che hanno favorito l’evoluzione di alcune tipologie turistiche e hanno modificato parzialmente la composizione della domanda”. Secondo gli intervistati, ”continua il calo degli statunitensi (denunciato dal 94,21% degli operatori), anche se giunge qualche segnale di ripresa dei turisti individuali. In flessione anche i turisti tedeschi, con un calo stimato intorno
al 4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre restano stazionari i flussi britannici e giapponesi, e fanno registrare leggeri segnali di aumento quelli francesi, olandesi, belgi, austriaci, svizzeri, scandinavi e spagnoli”. Quanto alle tipologie ricettive, in crescita l’ extra-alberghiero (+0,82%), l’agriturismo (+0,82%) e l’ alberghiero (+0,25%). In calo il turismo balneare (- 0,24%)
mentre c’è ottimismo per gli altri segmenti, citta’ d’ arte comprese, che ”torneranno a valori positivi”.
Secondo gli esperti del Cst di Firenze, ”l’ andamento dei viaggi turistici per le festività non sarà però omogeneo: circa il 76% delle prenotazioni è infatti riferito al periodo di fine anno, contro il 24% di prenotazioni per il periodo di Natale. Diverso anche l’andamento delle aree regionali nelle preferenze dei vacanzieri: quelle oggetto di offerte ‘montagna’ e ‘neve’ riportano incrementi di varia entità, tranne la Valle d’ Aosta che mostra valori leggermente negativi”. Segnali positivi, stando all’ indagine, sono attesi anche per le aree del Centro, del Sud e delle Isole, anche se con qualche eccezione, come Abruzzo (-0,67%), Calabria (-0,28%) e Sardegna (-0,15%). Per il periodo ottobre-dicembre, l’andamento indicato dagli operatori ”mette in evidenza la debolezza del mercato: +0,10%
sullo stesso periodo del 2001, con la negatività del comparto alberghiero (-0,10%), contro il leggero incremento dell’extra alberghiero (+0,24%) e dell’agriturismo (+0,30%). Anche i dati dell’ ultimo trimestre mostrano dunque gli effetti della situazione economica, che ha spinto ad una maggiore attenzione e limitazione nelle spese. Molti turisti non hanno rinunciato a fare vacanza, ma hanno accorciato il loro raggio di riferimento. Si prediligono forme di ricettività alternative a quella
alberghiera e, soprattutto, si sviluppano i fenomeni turistici locali a svantaggio delle mete tradizionali”. Quindi, secondo l’ indagine, a causa di questi ”diversi comportamenti in campo turistico” il 2002 dovrebbe chiudersi con un aumento complessivo dello 0,70%, comunque suscettibile di un ulteriore miglioramento grazie ai flussi di fine dicembre. In particolare dovrebbe registrarsi una leggera crescita delle presenze alberghiere (+0,32%) a causa della diminuzione dei
movimenti internazionali. Più sostenuta la stima di incremento per il comparto extra-alberghiero (+0,94%), dove l’incidenza dei flussi del lungo raggio è molto ridotta e la stagionalità è concentrata prevalentemente nel periodo estivo. La stima più interessante è per l’agriturismo, che registrerà un incremento complessivo valutato al +1,08%. Ecco il quadro delle presenze previste per Natale: Valle d’Aosta (-0,60%), Piemonte (0,42%), Lombardia (1,58%), Liguria (-1,89%), Trentino A.A. (0,56%), Friuli V.G. (1,89%), Veneto (0,66%), Emilia Romagna (0,28%), Toscana (0,40%), Marche (1,71%), Umbria (0,18%), Lazio (1,09%), Abruzzo (-0,67%), Campania (1,19%), Molise (0,08%), Puglia (0,02%), Calabria (-0,28%), Basilicata (0,69%), Sicilia (0,41%), Sardegna (-0,15%). Ecco le presenze per nazioni in percentuale: Italiani (75,00), tedeschi (7,48), francesi (2,98), giapponesi (2,53), svizzeri (1,83), britannici (1,75), statunitensi (1,60), olandesi (1,53), spagnoli (1,38), austriaci (1,37), belgi (1,16), Paesi est (0,90), scandinavi (0,34), russi (0,15),

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