sabato, 28 Settembre 2024

“Vacanze rovinate”, Francia batte Italia per originalità

C’è chi si lamenta per la figlia che torna incinta e chi non sa cos’è il check in

Pensavamo di averne sentite parecchie in tema di richieste di risarcimento. Ma dalla Francia arrivano alcuni casi che farebbero impallidire anche l’italiano più ingegnoso. C’è una madre che reclama con l’agenzia di viaggi perché la figlia adolescente è tornata incinta da un soggiorno in Tunisia: spermatozoi vivi nuotavano con la ragazza inconsapevole in piscina. Un altro signore si
lamenta con l’agenzia perché, distratta, aveva dimenticato di dirgli che la tessera della metropolitana parigina non sostituisce il passaporto al check-in dell’aeroporto.
Ogni anno il sindacato nazionale delle agenzie di viaggio francese (Snav) riceve circa 700 lamentele di turisti al rientro dalle vacanze. Delusi da trattamenti scadenti, alberghi più modesti del previsto o scarso livello igienico, i vacanzieri di ritorno avanzano talvolta anche pretese a dir poco bislacche.
Se è diventato un classico protestare contro il cattivo tempo – al punto che l’operatore Jet Tours ormai da un paio d’anni ha previsto l’opzione ”Garanzia sole” da integrare ad alcune offerte – sempre più spesso i reclami fanno riferimento a un certo ”francocentrismo”: ”in una lettera su dieci circa – sostiene dalle pagine del quotidiano transalpino ”Liberation” Valerie Boned, responsabile del servizio liti di Snav – c’è un riferimento al troppo alto numero di autoctoni nell’hotel o all’impossibilità di parlare francese”
Il sindacato, oltretutto, può aiutare a dirimere ”pacificamente” la contesa, ma non ha alcun potere coercitivo su agenzie e tour operator. E anche quando si arriva a provare l’autenticità della lamentela, è utopia sperare in un rimborso completo della vacanza. Al massimo, qualche giorno di risarcimento. E, in effetti, con lamentele di questo tipo è difficile concedere un rimborso.

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