venerdì, 19 Aprile 2024

Volare, E’ Carlo Rinaldini il Supercommissario

Reazione fredda dei Sindacati al patron di Ginori e Pagnossin

E’ Carlo Rinaldini, patron di Richard Ginori e Pagnossin, il commissario straordinario chiamato a far decollare di nuovo il gruppo Volare. Giunge così
a una rapida svolta la situazione del primo vettore italiano low cost, a poco più di una settimana dalla decisione del consiglio di amministrazione di dichiarare l’insolvenza. La firma al decreto di nomina da parte del ministro per le Attività produttive Antonio Marzano è giunta nel giorno stesso della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Marzano-bis. Entrano dunque in vigore le modifiche alla legge salva imprese decise venerdì 26 novembre dal Consiglio dei ministri proprio per permettere anche alla compagnia di Gallarate (Varese) l’accesso alla procedura inaugurata per Parmalat. L’imprenditore mantovano (62 anni) chiamato a svolgere per Volare il ruolo avuto da Enrico Bondi in Parmalat ha rilevato nell’86 Pagnossin, azienda trevigiana nata nel settore dei laterizi e poi traghettata nel comparto della terracotta con l’acquisizione della Vaserie Trevigiane agli inizi degli anni Novanta. Dopo c’è stato l’esordio in Borsa (’95), l’acquisizione della fiorentina Richard Ginori (’97) e l’allargamento al settore della ceramica forte con le porcellane. I poteri del commissario straordinario di Volare, tra l’altro, dovrebbero essere del tutto analoghi a quelli di Bondi. Le modifiche alla legge sulla ristrutturazione delle grandi imprese in stato di insolvenza, infatti, riguardano sostanzialmente le dimensioni e l’indebitamento dell’azienda.
Per essere ammesse alla Marzano-bis le aziende dovranno avere ora da almeno un anno non meno di 500 dipendenti (e non mille, come in precedenza) e debiti, inclusi quelli derivanti da garanzie rilasciate, per un ammontare complessivo non inferiore a 300 milioni di euro (contro la soglia di un miliardo prevista
nella vecchia norma). All’alba dell’insolvenza Volare aveva poco meno di 1.400
dipendenti con un’indebitamento, secondo le dichiarazioni dei vertici della compagnia, di circa 300 milioni, tra fornitori, banche e società di leasing di aerei. Accoglienza fredda, intanto, dei rappresentanti dei lavoratori a Rinaldini, il cui nome era circolato sin dal mattino. ”Sarebbe troppo di parte, mentre serve subito una persona che operi per la ripresa”, aveva detto ad esempio il segretario generale Fit Cisl, Dario Balotta, a margine della
manifestazione di Milano per lo sciopero generale. ”E’ troppo spostato sul Veneto – ha aggiunto – e ha ipotesi operative che renderebbero l’operazione di salvataggio di Volare dubbiosa”. In occasione della manifestazione contro la finanziaria, intanto, il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha incontrato
alcuni lavoratori di Volare augurandosi la nomina di ”un commissario bravo”. ”Il mercato è difficile – ha detto – e la situazione è complicata, ma faremo di tutto per venirne a capo”. Inevitabile il parallelo con il caso Parmalat: ”In quel caso – ha detto Epifani – siamo riusciti a mantenere quasi tutta la produzione, speriamo che con Volare sia lo stesso”. L’ex presidente della compagnia Gino Zoccai, uno dei fondatori di Volare e tutt’ora azionista con oltre il 20% della società, ha deciso nel frattempo di rivolgersi al Tribunale di Busto Arsizio sostenendo che non è il foro competente nella procedura avviata recentemente per l’accertamento dello stato di insolvenza della società. A detta di Zoccai l’azienda, che ha spostato la sede legale a Gallarate il 3 novembre, ha sempre avuto sede legale ed effettiva a Thiene (Vicenza), dove mantiene tutt’ora l’attività amministrativa. L’istanza è stata presentata per conto di Zoccai dallo studio Freshfields Bruckhaus Deringer e da Enrico Ambrosetti dello studio associato Ambrosetti. Sul fronte dei passeggeri rimasti coinvolti dallo stop all’attività di Volare, infine, da registrare la decisione di CartaSì di rimborsare i clienti che hanno acquistato biglietti della compagnia aerea dal 19 novembre in poi.

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