sabato, 29 Giugno 2024

Volare: Gambero, nessuna trattativa in atto con nuovi soci

Maroni, la situazione è grave, siamo pronti a intervenire

”Purtroppo non c’è nessuna vera trattativa in atto”, per l’ingresso di nuovi soci in Volare. Lo ha confermato il presidente del gruppo Mauro Gambaro a margine dell’incontro in provincia a cui ha partecipato anche il ministro del Welfare, Roberto Maroni. ”Concretamente – ha aggiunto – la prospettiva è difficile e se siamo qui è per trovare una via che ci porti fuori dal tunnel, non lasciamo nulla di intentato”. Per Gambaro, poi, la salvezza di Volare è legata ”a nuovi capitali, alla rinuncia ai crediti e alla generazione di cassa”. Secondo il presidente della compagnia aerea varesina, infatti, ”i tempi sono stretti”, ma, in mezzo alle difficoltà, è da registrare il ”forte impegno delle istituzioni” testimoniato dalla presenza al tavolo del ministro
Roberto Maroni. Alla domanda sull’esistenza di una reale volontà a ricapitalizzare l’azienda, il presidente ha risposto che ”i soci hanno qualche differenziazione, non tutti vogliono ricapitalizzare, non tutti sono convinti di farlo”. In vista dell’ assemblea del 22 novembre, che dovrebbe appunto decidere della ricapitalizzazione di Volare Group, Gambaro ha voluto precisare che ”ci vuole tanto aiuto anche da parte dei creditori”. Il debito del gruppo ammonterebbe infatti a circa 250 milioni di euro.
La situazione della compagnia aerea Volare ”è grave” e le istituzioni sono pronte a intervenire. Lo ha detto il ministro del Welfare, Roberto Maroni, al termine del vertice tenuto questa mattina nella sede della Provincia di Varese. Anche in tema di ricapitalizzazione il timore del ministro è che ”non ci siano buone prospettive”. Maroni ha quindi annunciato la disponibilità del governo e
degli enti pubblici: ”Abbiamo deciso con la Provincia, con il governo e con la Regione – ha spiegato – di intervenire con ogni mezzo senza escludere anche l’intervento pubblico, per salvare i 1.200 lavoratori”. Il ministro, al termine del vertice cui erano presenti anche i sindacati e la dirigenza di Volare, ha affermato: ”Siamo motivati e arrabbiati, perchè ci sentiamo presi in giro” dopo le rassicurazioni che erano state date dall’azienda nel corso del recente vertice con lo stesso Maroni avvenuto all’ aeroporto di Malpensa. ”I debiti sono ingenti – ha proseguito Maroni – e c’è la volontà di non intervenire da parte di qualche azionista che ha altri interessi. Abbiamo avuto notizie poco confortanti da parte del management di Volare”. Il ministro del Welfare ha quindi annunciato che riceverà i vertici dell’azienda a Roma nei prossimi giorni ”perchè voglio mettere di fronte alle loro responsabilità gli azionisti che per interessi che sono fuori dalla Lombardia mettono a rischio 1.200 lavoratori”. Se il governo è pronto a intervenire, tuttavia, il modello da seguire non sarà quello di Alitalia: ad una precisa domanda, infatti, il ministro ha risposto che ”il modello Alitalia non è un modello ipotizzabile qui”.

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