giovedì, 28 Marzo 2024

Wind Jet/1:Un servizio di assistenza aeroportuale più caro del biglietto aereo

L’A.S. Il Gattopardo denuncia ad Istituzioni e Associazioni, il caso Wind Jet

Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma di Giuseppe Vella, presidente dell’ Associazione Sportiva Il Gattopardo, con la quale vuol rendere noto quello che la stessa giudica un grave atto discriminatorio nei confronti dei passeggeri con disabilità da parte della compagnia aerea Wind Jet.
In breve questi i fatti:
“la nostra è un’associazione sportiva affiliata alla federazione italiana sport disabili, dovendoci recare in settembre a Roma per un torneo ed avendo la necessità di avere un occhio alle nostre casse, in giugno volgiamo la nostra attenzione alle compagnie a basso costo imbattendoci in Wind Jet. Con nostra grande felicità scopriamo tariffe da 19,99 euro a tratta (del resto già da tempo abbondantemente pubblicizzata dalla stessa compagnia), chiamiamo allora il booking della Wind Jet, la Skynet, la quale dà il primo stop al nostro entusiasmo dicendoci che era subentrata una “presunta” nuova tassa da parte dell’aeroporto di Roma in merito al servizio assistenza ai disabili; dopo nostre insistenti domande volte ad avere conferma di una cosa che ci lasciava alquanto perplessi, ci viene suggerito di contattare direttamente la compagnia aerea. Così facciamo, telefoniamo alla Wind Jet; dopo diverse richieste da parte nostra di parlare con un dirigente, ci contatta il responsabile marketing della compagnia, sig. Crispino, il quale, confermandoci la suddetta tassa dell’aeroporto di Roma, si scusa con noi del fatto che la sua compagnia non abbia fatto caso a questa disparità di trattamento nei confronti dei passeggeri con disabilità. Il sig. Crispino, che nella sua telefonata è stato veramente gentile, ci ha comunque spiegato che tale decisione della compagnia era motivata dal fatto che le basse tariffe applicate, non permettevano alla Wind Jet di farsi carico delle spese dell’assistenza ai disabili all’aeroporto di Roma; facemmo allora notare al sig. Crispino, che sarebbe bastato aumentare di appena 0,50 centesimi di euro il prezzo di ogni biglietto per rientrare comunque anche in quelle spese, tanto più che la Wind Jet, rispetto a tutte le altre compagnie aeree che non applicano tale tassa ai passeggeri disabili, non faceva certo una bella figura, dando, inoltre, la netta impressione di discriminare le persone con disabilità. Dopo avere convenuto con il sottoscritto in merito alle osservazione di cui sopra, il sig. Crispino mi congeda con l’assicurazione che si sarebbe immediatamente attivato per rimediare al “torto” e che si sarebbe fatto risentire da lì a poco. Ebbene passarono settimane senza che il sig. Crispino si facesse sentire, allora pensai di farmi vivo io, per farla breve, innumerevoli telefonate senza che si riuscisse a parlargli seguiti da altrettanti messaggi, sino a che, qualche giorno fa, esasperato per l’ennesimo tentativo andato a vuoto, decido di non mollare il telefono (e la linea della Wind Jet) sino a che non mi avessero passato il sig. Crispino o chi per lui. Mi viene passato il sig. Vasintoni, responsabile del servizio addestramento personale (evidentemente nessuna altro dirigente si era reso disponibile), il quale, dopo avere ascoltato con molta pazienza la nostra spiegazione e le nostre richieste, ci comunica che la posizione ufficiale della Wind Jet non è mutata dalla nostra prima chiacchierata con il sig. Crispino, ovvero un disabile che voglia volare su Roma con questa compagnia deve pagare, oltre al biglietto ed alle normali tasse aeroportuali, anche un ulteriore balzello di circa 40,00 euro per ogni servizio di assistenza (vale a dire che chi come noi deve fare andata e ritorno, deve pagare circa 80,00 euro) alla faccia delle tariffe a basso costo, abbiamo aggiunto noi!
Non possiamo fare a meno di ricordare lo slogan con il quale la Wind Jet si è presentata, ovvero: “Low cost si nasce”, aggiungiamo noi “… discriminatori anche!”. È, infatti, inaccettabile che per la mia condizione di disabile io debba essere costretto a pagare un costo aggiuntivo per potere utilizzare un mezzo di trasporto, ciò è lesivo sia della dignità di persona, sia di un diritto sancito dalla legge 104/92.

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