Le compagnie aeree easyjet, Ryanair, Jet2 e Wizz Air, insieme con l’ong per la mobilità sostenibile Transport & Environment (T&E), chiedono alla Ue che l’obbligo di acquisto di quote di emissione del mercato Ets valga per tutti i voli che partono dall’Unione europea, e che non siano esentati quelli diretti fuori dall’Unione, come prevede la bozza del programma Fit for 55.
“La bozza – scrivono le quattro aviolinee – non colpisce il grosso delle emissioni del settore aereo (circa il 60% delle emissioni), che provengono dai voli extra-Ue. I voli a lungo raggio da soli rappresentano solo il 6% di tutti i voli, ma generano il 51% delle emissioni dell’aviazione europea”.
Perché il settore aereo decarbonizzi al 2050, T&E e le quattro compagnie sostengono che “è vitale che questo sforzo sia ripartito equamente fra tutti gli attori. Nessuna esenzione deve essere concessa, soprattutto alle aviolinee che operano transfer e voli a lungo raggio, come hanno chiesto alcune compagnie delle rotte intercontinentali e gli aeroporti hub a loro associati. Le loro richieste di avere i costi dell’Ets e del carburante sostenibile sussidiati per i voli a lungo raggio sono irragionevoli e ingiustificate. Tutti i voli verso destinazioni extra-europee dovrebbero essere compresi nel sistema Ets – concludono i firmatari -. Al momento, i vettori intra-europei hanno l’80-90% delle loro emissioni coperte dall’Ets, mentre quelli extraeuropei comprano crediti per circa il 19% delle loro emissioni, che sono molto più elevate”.