venerdì, 29 Marzo 2024

Atlantia diventa Mundys e promuove mobilità integrata e sostenibile

Atlantia, la holding infrastrutturale della famiglia Benetton, cambia nome in Mundys, promettendo di investire in innovazione, sostenibilità e qualità dei servizi con l’obiettivo di diventare entro cinque anni il leader mondiale nel campo delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e integrata, un partner tecnologicamente avanzato in grado di accompagnare le persone lungo le loro esperienze di viaggio.

“La nascita di Mundys è, da un lato, la conclusione di un anno di lavoro nel quale abbiamo portato avanti un profondo cambiamento e una forte discontinuità dei valori e del business. Dall’altro è l’avvio di un nuovo capitolo della nostra storia imprenditoriale”, ha dichiarato il presidente di Edizione, Alessandro Benetton, presentando ai manager e ai dipendenti il nuovo viaggio (‘a new journey’) del gruppo e assicurando che anche l’ultima casella vacante, quella del nuovo ceo, ha già un candidato e sarà riempita “presto”.

Mundys è il primo concessionario autostradale al mondo, attraverso Abertis e Costanera, con 9.400 chilometri di reti in 11 Paesi, controlla gli aeroporti di Fiumicino, Ciampino, Nizza,Cannes e Saint Tropez e offre a 7,5 milioni di clienti i servizi di Telepass, a cui si aggiungono, grazie a Yunex Traffic, piattaforme di mobilità urbana in oltre 600 città al mondo, tra cui Londra, Miami e Singapore. Nel 2021 ha realizzato 6,4
miliardi di ricavi e un ebitda di 4 miliardi, con un piano di investimenti organici nel quinquennio che supera i 10 miliardi, di cui 8 destinati ad Adr.

“Oggi un viaggiatore può partire dall’aeroporto di Fiumicino, atterrare a Nizza, viaggiare in auto da Parigi verso il nord della Francia, dirigersi verso il Regno Unito attraversando il tunnel sotto La Manica, guidare per le strade di Londra, ritornare e pagare il parcheggio con Telepass. Durante il suo viaggio, troverà un’infrastruttura o un servizio di Mundys al suo fianco”, ha detto il presidente Giampiero Massolo, assicurando che il gruppo – che impiega 23 mila dipendenti, di cui 6 mila nel nostro Paese – continuerà ad essere “un’azienda
italiana” ma “con una visione globale”.

I Benetton potranno contare sul sostegno di Blackstone, con cui hanno delistato Atlantia. Il fondo Usa, che detiene il 37,8% di Mundys, “si è impegnato ad apportare ulteriore capitale” se servisse per fare acquisizioni, ha detto il numero uno in Italia, Andrea Valeri. Obiettivo condiviso dai due soci è “preservare l’integrità” del gruppo e “aumentare la leadership” non solo “finanziaria” ma anche “in termini di innovazione e sostenibilità”.

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