lunedì, 23 Dicembre 2024

Caos negli aeroporti tedeschi per sciopero Lufthansa

Lufthansa cancella, a causa dello sciopero del personale di terra, oltre 1000 voli in piena estate, e il traffico aereo va in tilt in Germania con conseguenze per tutta l’Europa. Lunghe file, interminabili attese e smarrimento segnano le partenze e i rientri di centinaia di migliaia di turisti, tedeschi e stranieri, in giornate decisive per gli spostamenti. I forti disagi, dovuti alla mobilitazione di due giorni convocata dal sindacato Verdi, si sono fra l’altro sommati a una situazione già tesissima negli scali della Repubblica federale, alle prese con l’emergenza personale: una crisi che si sente soprattutto davanti ai trasportatori a nastro, in attesa delle valigie.

“La situazione è già molto tesa, non ci può permettere di trattare a lungo”, ha affermato una portavoce del sindacato parlando alla radio locale di Berlino e Brandeburgo. Mentre la compagnia accusa il sindacato di un “comportamento del tutto irragionevole” avendo provocato confusione in un momento già molto complesso.

Lufthansa, che a causa della mancanza del personale dovuta alla pandemia ha annullato migliaia di voli nei mesi di luglio e agosto, ha cancellato in queste ore quasi tutti i voli da Francoforte e Monaco: 725 dei 1160 previsti dalla città sul Meno, e 330 dal capoluogo bavarese. Ai passeggeri è stato possibile prenotare nuovi voli sulla stessa linea o anche presso altre compagnie. Ma l’impatto è stato pesante, soprattutto per chi doveva raggiungere mete lontane e ha dovuto tentare di salvare il viaggio. Lunghe attese anche per chi è riuscito a partire, ma ha avuto problemi al ritiro dei bagagli: nel nuovo aeroporto Willy Brandt di Berlino molti passeggeri attendono per ore – e questo accade ormai da settimane – di poter riavere le valige. Anche fino a notte fonda. E c’è chi è costretto a rinunciare. Quotidianamente, lo scalo berlinese, stando ai media locali, conta oltre trecento bagagli parcheggiati in attesa di essere smistati e rispediti ai proprietari.

Il caos dei trasporti non riguarda soltanto la Germania: in Gran Bretagna i ferrovieri sono tornati a incrociare le braccia, dopo lo stop di tre giorni di giugno scorso. Stando alla BBC, solo il 20% dei treni è stato garantito, dal momento che 40 mila membri del sindacato di settore Rail Maritime and Transport workers hanno protestato per ottenere un aumento dei salari in linea con l’inflazione.

News Correlate