venerdì, 15 Novembre 2024

Caro voli, arriva l’attacco di Ryanair mentre l’Ue chiede chiarimenti

Come era prevedibile il decreto sul caro voli scatena la polemica, alimentata da Ryanair, mentre la Commissione Europea chiede al governo “chiarezza” sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani.

Un portavoce della Commissione ha fatto sapere di contatti  con le autorità italiane. Bruxelles ora attende di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto preciso” del provvedimento, fanno sapere dall’esecutivo europeo, spiegando che l’Ue “sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno Ue”. E “la libera fissazione dei prezzi è di solito la miglior garanzia di prezzi accessibili nel mercato del trasporto aereo” europeo. Dal Mimit spiegano però che si tratta di una richiesta “del tutto fisiologica che rientra nelle normali interlocuzione tecniche”.

Intanto, però, arriva l’attacco di Ryanair, che col suo amministratore delegato, Eddie Wilson, stronca il decreto definendolo “ridicolo e illegale’, perché “interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue:  è una roba
populista e di stampo sovietico”, quindi “da cancellare”. E Wilson rispedisce al mittente anche le accuse di fare cartello sui voli per Sicilia e Sardegna, parlando di “spazzatura” e liquida la storia dell’algoritmo per fissare le tariffe come la fantasia di gente “che guarda troppo Netflix”, perché a Ryanair “non ci sono algoritmi” e la compagnia “non fa profili dei clienti”.

Su questo, però, trapela un certo “stupore” dal Mimit guidato da Adolfo Urso, perché “sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei – si afferma – sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali. E’ l’America, dunque, ‘non lo Stato sovietico’, che indaga il fenomeno già da molti anni”, sottolineano ancora fonti del ministero.

Per Wilson, il decreto avrà l’effetto contrario rispetto a quello che si propone di fare, ossia far scendere i prezzi. “Per
abbassare i prezzi occorre aumentare la capacità, cioè aumentare i posti a disposizione”, spiega. “Le persone che stanno
consigliando Urso non sanno nulla del settore aereo, non sanno nulla di economia”, accusa. “Nelle scuole la prima lezione di economia che ti danno è che se aumenti l’offerta, diminuiscono i prezzi. Ma se interferisci e restringi i prezzi, le aziende se ne vanno da un’altra parte” e “quando scende l’offerta salgono i prezzi”. Per cui “se il decreto dovesse rimanere così, invece di aprire nuove rotte da una qualsiasi città italiana voleremo di più verso la Spagna”, avverte Wilson.
Dal canto suo Urso, dopo l’incontro con l’ad, fa sapere di essere “disponibile a incontrare anche le altre compagnie per
capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare”.

Wilson ha poi rimarcato che “con Ryanair abbiamo trasformato l’Italia: quest’anno trasporteremo verso l’Italia e dall’Italia 56 milioni di passeggeri. Abbiamo il 40% di quota di mercato e vogliamo continuare a crescere grazie alle nostre tariffe basse perché questo è il nostro business”. Al contrario “Lufthansa, che ha preso Ita, è specialista nell’alzare le tariffe”, ha concluso Wilson.

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