Covid pesa su conti di Fs, ma investimenti per 9 miliardi

Un impatto della pandemia da 1,7 miliardi di euro sui conti, ma perdite contenute a 562 milioni e un record per i 9 miliardi di investimenti. Ferrovie riesce così a consolidare il primato di primo gruppo industriale per investimenti tecnici fatti in Italia (+5% sul 2019), con un valore economico distribuito di 9,6 miliardi di euro (pari all’88% del valore generale), un apporto sul Pil Italiano del 2,4% e un impatto occupazione equivalente pari a 260mila unità. Sono questi i principali dati del gruppo Ferrovie Italiane approvate oggi dal Cda.

“La crisi pandemica ancora in corso – afferma l’ad e direttore generale di Fs Italiane Gianfranco Battisti – sta rappresentando contestualmente una forte discontinuità strategica e operativa e un’opportunità per abilitare un percorso di resilienza trasformativa che consenta al Gruppo FS Italiane e alle società che ne fanno parte di emergere più forti facendo leva sull’esperienza maturata a partire da marzo 2020”.

Il gruppo guarda anche alle possibilità di sviluppo rappresentante dal Recovery Plan e per questo “ha istituito una Task-Force” per coordinare lo sviluppo del Piano approvato, monitorando l’avanzamento e la realizzazione dei progetti in capo a Fs. Il Cda ha approvato il progetto di relazione finanziaria annuale, con il bilancio consolidato di gruppo, che risente degli effetti negativi che il Covid ha avuto sull’intero sistema produttivo e in particolare sulla mobilità di persone e merci. I ricavi sono scesi a 10,8 miliardi di euro, con un calo di 1,6 miliardi (-12,8%) ridotto rispetto alla contrazione 1,7 miliardi dovuti al Covid, accompagnando una decrescita dell’Ebidta dai 2,6 miliardi del 2019 agli 1,6 miliardi del 2020, con un calo di 976 milioni. Cala anche l’Ebit a 278 milioni e il risultato netto di periodo mostra un rosso di 562 milioni, con una contrazione di 1.146 milioni sull’esercizio precedente. Per la sostenibilità ambientale, FS Italiane – che sarà carbon neutral entro il 2050 – ha confermato il miglioramento del trend delle emissioni, ha raggiunto il punteggio “A-“, del rating emesso da Carbon Disclosure Project, una delle principali organizzazione del settore.

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