Per tanto tempo “dimenticati”, i pendolari vengono rimessi al centro delle strategie di Ferrovie dello Stato con una maxi-gara da 4,5 miliardi di euro per l’acquisto di 500 nuovi treni regionali. La prima tranche, da 96 treni, per un valore totale di 760 milioni, sarà riservata all’Emilia Romagna. Poi si procederà con il resto, per arrivare a completo rinnovo dei circa mille treni regionali che attualmente circolano in Italia. La prima metà era stata infatti già cambiata con i vecchi accordi con le regioni.
Una decisione, attesa da tempo, che si inserisce in un momento di grande fibrillazione per i vertici del gruppo, da settimane al centro di voci di possibili cambi. Indiscrezioni parlano di una sorta di moral suasion su alcuni consiglieri da parte di Palazzo Chigi perché si dimettano facendo così decadere l’intero board: ma le conferme in tal senso mancano e, anzi, emerge che il lavoro prosegue senza scosse, con una prossima riunione in programma intorno al 20 settembre.
E così l’ad, Michele Mario Elia, da molti dato in rotta di collisione con il presidente Marcello Messori in particolare sulle modalità della privatizzazione, si dice si dice “sereno” sul possibile rinnovo dei vertici: “Sono sempre stato sereno anche perché bisogna trasmettere serenità a tutti, non puoi pensare che questi lavori siano eterni”.
Elia comunque preferisce parlare dei conti che, dice, stanno migliorando: “Confermo il nostro trend positivo”. L’azienda “nel 2006 perdeva 2 miliardi, oggi ha un Ebitda di 2 miliardi. Posso dire che va bene e miglioreremo sempre di più”. Il manager rileva anche che “durante quest’anno abbiamo assunto 780 persone in un discorso di turn-over con un risultato positivo in termini di qualità e di riduzione, di questi 60 sono ingegneri”.