Ferrovie dello Stato chiude il 2017 con il “bilancio migliore di sempre”. I conti, presentati nel corso di una conferenza stampa, dicono che lo scorso anno il gruppo ferroviario ha registrato ricavi operativi pari a 9,3 miliardi di euro e un risultato netto di 552 milioni: al netto delle operazioni straordinarie (come per esempio la vendita dell’attività retail delle principali stazioni italiane avvenuta nel 2016) si tratta rispettivamente di una crescita del 9% e del 10%.
Per questo la presidente Gioia Ghezzi parla di risultati “in linea con il piano” e “ottimi, sia da un punto di vista finanziario, ma anche per il valore economico generato e per l’impatto sociale”. Il riferimento è chiaramente agli investimenti e all’occupazione che questi hanno saputo generare: dei 5.625 milioni di euro impiegati, il 20% sono andati al trasporto (e di questi il 40% è finito ai servizi regionali), mentre il resto è stato speso per le infrastrutture, di cui il 95% è stato riservato alla rete convenzionale, vale a dire non per l’alta velocità.
“Quella degli investimenti – ha detto l’ad Renato Mazzoncini – è la voce che probabilmente ci rende più orgogliosi, perché apparentemente in Italia è la più difficile da fare”. Non solo: gli investimenti hanno generato quasi 100mila posti di lavoro indotti e il personale è cresciuto di oltre 4mila unità, mentre il valore economico distribuito ammonta a 7,2 miliardi di euro.