Iata, Bisignani: due anni per uscire da crisi

E il numero uno dell’associazione accusa la gestione della crisi della nube di cenere

Il 2010 è cominciato bene per il settore dei trasporti aerei mondiale, ma ci vorranno ancora due anni per poter parlare di "ripresa": nel frattempo, le compagnie dovrebbero essere risarcite per i danni subiti dalla chiusura degli spazi aerei a seguito dell'eruzione vulcanica in Islanda, perché è stato un errore bloccare tutti i voli in modo indiscriminato. E' l'analisi del presidente della Iata, Giovanni Bisignani, che ha tenuto una conferenza stampa a Berlino in vista dell'ormai prossima assemblea annuale nella capitale tedesca. Quest'anno, ha detto Bisignani, il settore registrerà una crescita del 7% dei passeggeri e del 18% delle attività cargo. Un previsto andamento, questo, che sarà legato soprattutto "alla forte ripresa delle economie dell'area Asia-Pacifico". Il numero uno della Iata ha quindi duramente criticato la decisione delle autorità di chiudere tutto lo spazio aereo europeo durante l'eruzione vulcanica in Islanda. "Nel mese di aprile abbiamo registrato un calo del traffico del 2,4% – ha spiegato -. L'Europa è stata l'area più colpita, con un calo dell'11,7% del traffico, ma anche le rotte transatlantiche sono state colpite, con una flessione dell'1,9% del traffico passeggeri".

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