Anno di svolta, questo 2006, per l’industria del trasporto aereo: il 2006 dovrebbe infatti chiudersi per le compagnie aeree con una perdita di 0,5 miliardi di dollari mentre nel 2007 si dovrebbe tornare, per la prima volta dal 2000, a profitti pari a 2,5 miliardi di dollari. Ad annunciare i dati il direttore generale e Ceo della Iata, Giovanni Bisignani, durante un incontro a Ginevra. Buona annata, quindi, questo 2006 per le oltre 250 compagnie aeree dell’associazione “ma è ancora troppo presto per stappare lo champagne”. A registrare i maggiori profitti Europa (1,5 miliardi) e Asia (1,2 miliardi), seguiti dagli Stati Uniti (200 milioni), dal Medio Oriente e dall’America latina, mentre l’Africa dovrebbe registrare perdite per 500 milioni. Ma la situazione resta fragile: “prevediamo che la crescita dei redditi scenderà dall’8% del 2006 al 4,5%”, ha detto Bisignani sottolineando che l’industria si sta “riprendendo da perdite per 41 miliardi di dollari”. Il responsabile della Iata ha quindi ribadito le due chiavi per un vero miglioramento della situazione: consolidamento e liberalizzazione ed è tornato a denunciare le condizioni di monopolio e privilegi in cui operano molti aeroporti: nel mirino di Bisignani in particolare gli aeroporti di Parigi, Bangkok e Londra. Il responsabile della Iata ha poi esposto con orgoglio i progressi raggiunti dalle compagnie aeree: “in dieci anni dimezzato il tasso di incidenti” ma l’obiettivo è ridurre ulteriormente la cifra del 25% entro la fine del 2008 a 0.49. Resta tuttavia il problema della Russia e di alcuni Paesi africani.