venerdì, 8 Novembre 2024

La connettività aerea globale torna ai livelli del 2009

Nonostante il grande aumento di passeggeri degli ultimi mesi, la connettività aerea totale attraverso la rete aeroportuale europea rimane ancora in calo del -29% rispetto al periodo pre Covid. In pratica è tornata ai livelli del 2009 per via di alcune restrizioni di viaggio ancora in vigore, della guerra in Ucraina, dell’aumento del prezzo del carburante e di “cambiamenti strutturali del mercato dell’aviation”. Il dato è emerso durante il 32° congresso annuale di Aci Europe, in corso al Terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino fino a domani, venerdì 24 giugno.

Nel dettagli, risulta che la Grecia è l’unico Paese ad aver raggiunto il pieno recupero della sua connettività aerea, seguita dalla Turchia (-3%). La Spagna (-23%) resta indietro ma meglio del Regno Unito (-28%), dell’Italia (-32%), della Francia (-34%) e della Germania (-39%). In particolare, mentre la connettività diretta in Europa ora si attesta al -16% rispetto ai livelli pre pandemia (2019), la connettività diretta tra Europa e Asia Pacifico rimane ancora al -52%. Così come il mercato low cost si sta impadronendo della connettività aerea diretta (attualmente il 40% del totale rispetto al 27% pre-Covid).

“Dopo due anni – ha spiegato  Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe – abbiamo finalmente una forte domanda a livello di traffico passeggeri che, però, ci crea anche un po’ di difficoltà nella gestione quotidiana. Ciò è dovuto alla mancanza di personale causata da mercati del lavoro molto ristretti in Europa. Per questo siamo quindi sotto i livelli antepandemia del 2019. Il recupero totale lo avremo nel 2024. Per il momento, a livello economico, la difficoltà per gli aeroporti è rappresentata dall’incremento dei costi ma i ricavi restano bassi perché il traffico è molto concentrato sui periodi di picco e quindi dobbiamo incrementare e ridimensionare le nostre facilities per poter accogliere questi picchi di traffico che spesso sono superiori a quelli del 2019. Il problema – ha spiegato – è ancora quello di debolezza a livello finanziario per gran parte degli aeroporti europei, perché non hanno avuto aiuti da parte degli Stati come invece hanno avuto le grandi compagnie aeree che hanno ricevuto 38 miliardi di euro di aiuti contro i 4 per avuti dagli aeroporti. L’indebitamento è quindi salito alle stelle. Rispetto al 2019, siamo a 60 miliardi di euro di incremento del debito per gli aeroporti europei. La nostra preoccupazione è quindi quella di capire come fare per ritrovare la capacità ad investire”.

“Non è solo responsabilità del gestore aeroportuale – ha detto Javier Marin, presidente di Aci Europese in alcuni scali europei, a fronte di un aumento della domanda di questa estate più forte del previsto, si stanno registrando difficoltà operative perché la carenza di personale, dovuta a mercati del lavoro molto ristretti in Europa, si registra in vari ambiti del settore dell’aviazione: dagli operatori di terra alle compagnie aeree. Il problema – ha aggiunto – riguarda però anche il numero di agenti di Polizia addetto al controllo delle Frontiere come nel caso, ad esempio, della Spagna, il mio Paese, dove questa è la causa principale. A ciò si aggiunge poi anche il poco preavviso sulla revoca delle restrizioni di viaggio avuto dai governi”.

“E’ stata la crisi più dura che il nostro settore abbia mai affrontato – ha sottolineato Marco Troncone, ad di ADR – una crisi che abbiamo fatto del nostro meglio per superare, stando insieme, dove la nostra gente si è tenuta stretta e ora sta facendo la differenza. La nostra volontà ora è quella di ripartire, di favorire il recupero. E’ una sfida, e tutti noi stiamo cercando di affrontare con entusiasmo e speranza ed è lo stesso entusiasmo che abbiamo messo nell’apertura del nostro nuovo importante pezzo di infrastruttura: l’espansione dell’Area di imbarco A al Terminal 1, che rappresenta per noi il simbolo della ripartenza, anche se il traffico è ancora inferiore al 100%, per trasmettere un messaggio di fiducia e ottimismo per il futuro”.

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