sabato, 22 Giugno 2024

L’AV di Sncf pronta a sbarcare in Italia: obiettivo 15% del mercato entro 2030

I treni francesi sono pronti a correre sui binari italiani dell’alta velocità.  La società Sncf Voyageurs, infatti, ha presentato al gestore della rete, Rfi, domanda per un accordo quadro di 15 anni: i primi convogli entreranno in servizio dal 2026 e l’obiettivo è raggiungere una quota di
mercato del 15% in pochi anni. Una mossa destinata a dare un’ulteriore spinta alla concorrenza, che oggi vede fronteggiarsi due competitor nazionali, la società pubblica Trenitalia (Gruppo Fs) e il gruppo privato Italo-Ntv.

Sncf Voyageurs conosce bene il mercato italiano, dove è presente dal 1995 con il servizio Artesia e dal 2011 con il collegamento transfrontaliero Tgv Inoui che collega Milano, Torino e Parigi. “In Italia l’alta velocità è un mercato ben sviluppato, con 56 milioni di passeggeri l’anno e in continua crescita, ma crediamo che il mercato non sia ancora saturo”, dice Alain Krakovitch, DG di Tgv-Intercity del gruppo Sncf,

“Continueremo il servizio transfrontaliero e a questo affiancheremo l’ingresso sul mercato domestico, l’ambizione di raggiungere il 15% del mercato entro il 2030″. L’operazione rientra anche nella strategia di sviluppo del gruppo francese, già presente in 9 paesi europei al di fuori della Francia e con clienti per un terzo internazionali: l’obiettivo è raddoppiare il numero dei nostri passeggeri in Europa nei prossimi 10 anni”, aggiunge il DG.

Il nuovo servizio sarà gestito da Sncf Voyages Italia (Svi) ed inizierà le sue attività “progressivamente” dal 2026 effettuando fino a 13 viaggi giornalieri di andata e ritorno su due tratte: 9 viaggi di andata e ritorno tra Torino, Milano, Roma e Napoli e altri 4 tra Torino e Venezia. Dieci le città servite (Torino, Milano, Brescia, Verona, Padova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli), ma non si esclude la possibilità, appena possibile, di ampliare ulteriormente l’offerta, compreso il Sud Italia. Sncf correrà sui binari italiani con 15 convogli del Tgv M, un nuovo treno modulabile, con una maggior capacità e più ecologico.

In Italia le prime tratte ferroviarie ad Alta velocità risalgono a quasi vent’anni fa, mentre il collegamento tra Torino e Salerno è stato inaugurato nel dicembre 2009 con il servizio Frecciarossa. La concorrenza ferroviaria, su cui l’Italia ha fatto da apripista in Europa, è realtà da oltre un decennio: alle Frecce del Gruppo Fs, si sono affiancati dal 28 aprile 2012 anche i treni Italo di Ntv, la società ferroviaria privata fondata nel 2006 (e che all’inizio aveva tra i soci proprio Sncf, poi uscita dall’azionariato) e passata da poco nelle mani del colosso Msc. Fs, che ha un piano di investimenti da oltre un miliardo per l’acquisto di 46 nuovi treni ad alta velocità che inizieranno a circolare entro il 2025, opera sull’Av con – stando all’offerta estiva – 270 Frecce al giorno e 130mila posti offerti, collegando complessivamente (compreso
anche il Freccialink, cioè il collegamento Frecce più autobus) oltre 150 mete in tutta Italia. Il gruppo italiano è presente in Francia dal 2021 con il collegamento Parigi-Lione con l’alta velocità.  Italo gestisce una flotta di 51 treni elettrici ad alta efficienza energetica, collegando 54 città in tutta Italia e servendo oltre 20 milioni di passeggeri l’anno.

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