giovedì, 19 Dicembre 2024

Privatizzazione Fs, domani Padoan fa il punto alla Camera

Che cosa verrà quotato in Borsa, quando avverrà la quotazione, cosa ne sarà della rete ferroviaria. Sono solo alcuni dei nodi ancora da sciogliere sulla privatizzazione delle Ferrovie dello Stato, dopo che il dpcm approvato a novembre ha fissato solo la cornice per la cessione del 40% del gruppo e considerata la cautela sul tema del nuovo ad di Fs, Renato Mazzoncini.

Qualcosa in più si saprà domani, martedì 12 gennaio: è infatti prevista alla Camera, alla commissione Trasporti, l’audizione del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sul dossier Fs, che per la prima volta fa il punto su questa operazione.

Le ultime indicazioni arrivate dal ministro risalgono all’ottobre scorso, quando il titolare dell’economia ha ribadito l’impegno del Governo sulle privatizzazioni assicurando che, dopo l’operazione Poste, si sarebbe continuato nel 2016 con Enav e Fs. Ed è proprio sulla tempistica che è atteso ora un chiarimento da Padoan: fino ad oggi, infatti, la seconda metà del 2016 era l’orizzonte indicato sia dal Governo che dall’ex a.d. Michele Mario Elia, ma il nuovo ad Mazzoncini ha chiarito che ad oggi non è possibile definire una data e che comunque il testo del dpcm non la fissa.    

L’altro nodo da sciogliere è il perimetro dell’operazione. Il dpcm stabilisce le cessione di una quota fino al 40% del Gruppo, attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta a risparmiatori e investitori istituzionali, e quotazione sul mercato azionario. Resta quindi da capire che cosa verrà quotato. Il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio ha indicato alcune possibilità, come la sola Trenitalia o Trenitalia più una quota di Rfi scorporata. Ma il lavoro è stato rimandato ad una fase successiva. Mazzoncini ha comunque chiarito che al momento l’unico settore pronto per la Borsa è l’alta velocità.    

Sul tavolo c’è poi la difficile questione dell’infrastruttura ferroviaria, la rete di oltre 16 mila chilometri di binari gestiti da Rfi. Allo studio c’è il possibile scorporo della rete: al momento il dpcm stabilisce solo che la proprietà dell’infrastruttura ferroviaria resterà pubblica e che va garantita l’indipendenza completa del gestore della rete.

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