giovedì, 28 Marzo 2024

Turismo in libertà, radiografia di un segmento tra alti e bassi

Nel 2018 circa 8,6 milioni di turisti italiani e stranieri hanno viaggiato in Italia in camper, caravan e tenda, generando circa 54,6 milioni di notti e un fatturato pari a circa 2,6 mld euro. Queste le stime elaborate su dati provvisori forniti da Eurostat-ISTAT e Banca d’Italia e contenute nell’edizione 2019 dell’Osservatorio sul turismo in libertà, curato dal CISET per conto di Fiere di Parma.

I turisti stranieri in libertà rappresentano il 52,4% degli arrivi ed il 50,7% dei pernottamenti totali: nel 2018, 4,5 milioni hanno visitato l’Italia trascorrendo 27,7 milioni di notti in campeggi e aree di sosta. I turisti italiani in libertà sono invece 4,1 milioni per 26,9 milioni di notti. Per quanto riguarda il fatturato, i turisti stranieri in camper, caravan e tenda hanno speso circa 1,3 miliardi di euro in Italia, cifra pressoché pari a quella spesa dai turisti italiani.

Dopo una serie di stagioni all’insegna della crescita, nel 2018 il turismo incoming in libertà ha registrato una tendenziale flessione in termini di flussi rispetto al 2017: gli arrivi sono diminuiti del -1,1%, mentre i pernottamenti del -3,0%, a fronte invece di un aumento dei turisti incoming totali (+4,4% e +2,8%, rispettivamente). Positivo, invece, l’andamento del fatturato: la spesa dei turisti stranieri in libertà in Italia è infatti cresciuta del +0,8% contro un aumento del +4,4% per la spesa sostenuta dai turisti incoming totali. Questo significa che sebbene i turisti incoming in libertà siano diminuiti nel 2018, e la durata del loro soggiorno sia calata, chi ha scelto l’Italia ha speso in proporzione di più rispetto al 2017

L’andamento complessivo nasconde performance diverse per il turismo che viaggia in camper rispetto a quello che sceglie la tenda o il caravan. Il turismo in camper consolida il suo ruolo di leader con una crescita molto significativa: +13,9% per gli arrivi e per i pernottamenti, +20% per il fatturato generato. Decisa contrazione, invece, per il turismo in caravan e tenda: -13,6% arrivi, – 16,9% notti e -16,2% fatturato)

Germania, Francia, Austria e Olanda si confermano i principali clienti dell’Italia per un soggiorno in camper, caravan e tenda: i turisti provenienti dai 4 paesi generano oltre il 70% della domanda e della spesa relativa al turismo incoming in libertà. In particolare, sono i turisti da Austria e Germania a mostrare le dinamiche più interessanti.

La spesa media di un turista straniero che fa una vacanza in libertà in Italia si aggira sui 298 euro a testa, mentre quella pro capite per notte è intorno ai 48 euro a testa, a fronte di un soggiorno di circa 6 notti.

Per quanto riguarda la dinamica dei turisti in libertà italiani in Italia, sempre secondo le elaborazioni effettuate su dati provvisori Eurostat-ISTAT, nel 2018 sembra evidenziarsi un calo degli arrivi in camper, caravan e tenda pari al -2,5%, mentre delle notti del -4,7%. Il fatturato invece registra una diminuzione del -0,9% rispetto al 2017

Oltre 3 turisti su 4 si muovono in camper: i camperisti generano circa il 70% della spesa totale domestica in libertà. Inoltre, la maggior parte dei viaggi continua comunque ad essere fatto in Italia (oltre l’80% degli arrivi e delle notti totali)

La spesa media di un turista italiano che fa una vacanza in libertà in Italia è di circa 319 Euro a testa per l’intero soggiorno e di 48 euro per singola notte, a fronte di una permanenza media di circa 6,6 notti. Come nel caso dei turisti stranieri, chi viaggia in caravan e tenda spende di più di chi sceglie il camper, data una permanenza più lunga: 406 Euro per il soggiorno e 50 Euro per notte per chi dorme in caravan e tenda contro, rispettivamente, 292 Euro e 47 Euro a testa per chi dorme in camper.

Per quanto riguarda il profilo del turista straniero in libertà in Italia, si tratta di un turista “maturo”: il 47% ha più di 45 anni (15% dai 65 anni in su). Rispetto alla media, i camperisti tendono ad essere più anziani rispetto a coloro che scelgono la tenda/caravan: il 53% di chi arriva in Italia in autocaravan ha più di 45 anni (19% ha più di 65 anni), contro circa il 40% di chi viaggia in tenda e caravan

Trascorrere una vacanza al mare continua ad essere la motivazione principale che lo porta in Italia (54%), seguita dalla vacanza al lago (17,4%) e dal soggiorno culturale/in città d’arte (13%). La montagna raccoglie, invece, l’8% delle preferenze. In crescita anche i turismi “di nicchia” e legati al territorio (verde, enogastronomico, ecc.)

Veneto, Friuli, Lombardia, Toscana e Trentino A.A. sono le destinazioni preferite nel 2018, raccogliendo il 71% degli arrivi totali. Il solo Veneto, con le province di Venezia e Verona, raggiunge circa il 30%. Rispetto al 2017 il Friuli VG sale in seconda posizione, scalzando il Trentino AA dalla Top4. In crescita anche altre regioni, come la Liguria, mentre nella Top10 entrano anche Sicilia e Sardegna

L’estate rimane stagione preferita per visitare l’Italia: il 40% sceglie il bimestre luglio-agosto, e sono soprattutto coloro che viaggiano in caravan e tenda, mentre i camperisti mostrano in proporzione un maggiore interesse per le code di stagione e per la primavera

Appena il 36% raccoglie informazioni per scegliere il campeggio/area di sosta, o sono soprattutto coloro che viaggiano in caravan e tenda (47% contro 27,5% tra i camperisti). Di questi, 3 su 4 navigano su Internet, mentre il 17% si affida all’esperienza passata.

Per prenotare la piazzola/area di sosta, il 36% utilizza canali online – in particolare il contatto diretto con il gestore del campeggio/area di sosta via email o sul sito web (71% di chi prenota online) – mentre il 61% non prenota in anticipo oppure si affida ai canali offline. L’uso dell’online è più diffuso tra chi viaggia in tenda e caravan rispetto ai camperisti.

Guardando a come spende il turista straniero in libertà, il 34,5% circa della spesa complessiva effettuata durante il soggiorno in Italia è destinata all’alloggio – ossia al pagamento del campeggio/area di sosta dei servizi collegati -, mentre il 27,8% alla ristorazione ed al consumo di alimenti e bevande, il 22,8% allo shopping, il 10,5% ai servizi di trasporto locali (che includono carburante, pedaggi, parcheggi, ma anche trasporti pubblici) e il 4,4% ad altre spese. Rispetto al 2017, il peso della spesa per alloggio risulta leggermente in aumento, a scapito del vitto e dei trasporti locali

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