Per la prima volta aziende private, in qualche modo concorrenti, si uniscono per lanciare un grido di allarme su uno dei settori più colpiti da questa crisi provocata dall’emergenza sanitaria da coronavirus e diventano i promotori del Manifesto per il Turismo Italiano, con l’hashtag #ripartiamodallitalia.
A lanciare l’appello alle istituzioni, a tutti coloro che vivono di turismo e agli italiani per salvare questo motore dell’economia, della società, della cultura del Paese sono ASTOI Confindustria Viaggi, FTO, Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Alidays, Bluserena, Futura Vacanze, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Viaggi Del Mappamondo, Naar, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, TH Resorts, Trinity Viaggi Studio, Uvet e Veratour.
L’adesione al Manifesto è aperta a tutte le sigle del settore ma anche ai consumatori, che potranno aderire firmando la petizione su change.com ed essere aggiornati sulle azioni in corso sul sito creato ad hoc www.ripartiamodallitalia.it.
I firmatari, i promotori e i sostenitori del Manifesto per il Turismo Italiano chiedono con urgenza al Governo l’adozione di alcune azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e di tutti i lavoratori: la costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso zro e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda del settore; il prolungamento della cassa in deroga; la creazione di Buoni Vacanza da utilizzare per l’imminente stagione estiva.
Secondo il Cerved Industry Forecast sull’impatto del COVID-19 sui settori e sul territorio, l’emergenza economica scatenata dalla pandemia durerà in uno scenario base fino a maggio, ma potrà protrarsi fino a fine anno in base alle previsioni più negative. In ogni caso, tra i dieci settori che avranno le performance peggiori quest’anno, ben sette sono in tutto o in parte ascrivibili al turismo: alberghi, agenzie di viaggio e tour operator, agenzie di eventi, strutture ricettive extra alberghiere, trasporti aerei, organizzazione di fiere e convegni, gestione aeroporti, autonoleggi. E tutto questo nella previsione più ottimistica dello studio realizzato perché quella più pessimistica arriva a stimare la perdita di oltre il 70% del fatturato con ripercussioni anche nel 2021.
Il blocco totale dell’attività, scattato da fine febbraio, durerà presumibilmente per diversi mesi, con una prospettiva di ripresa lenta e lunga. I costi sostenuti per la cancellazione di tutto il lavoro degli ultimi 12 mesi e per fornire assistenza e supporto ai clienti in viaggio, rappresentano un ulteriore peso insostenibile per la gran parte delle imprese coinvolte, che fino ad oggi hanno resistito ma rischiano nei prossimi mesi il fallimento a catena.
Un intervento è indispensabile anche da parte ed a tutela dei consumatori, che appena sarà possibile torneranno a viaggiare. Il Manifesto per il Turismo Italiano li invita a sostenere le realtà italiane che valorizzano il nostro Paese e le imprese che da sempre ci permettono di viaggiare con garanzie, tutele, assistenza e in sicurezza in Italia e all’estero.