Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Chris Lehane, Senior Vice President of Global Policy and Communication di Airbnb, che torna a chiedere all’Europa linee guida chiare sugli affitti a breve termine, presentando una panoramica delle nuove tendenze di viaggio post pandemia di cui tener conto nel disegnare le nuove regole.
“Cari leader e partner dell’Unione europea,
all’inizio dell’estate, Airbnb ha illustrato i diversi modi in cui sta collaborando con voi e in generale con vari paesi per dare il proprio contributo al grande rimbalzo del viaggio in Europa. Abbiamo una grande opportunità di fare in modo che i viaggi riprendano in modo sicuro, sostenibile e vantaggioso per tutti, e che sempre più persone possano usufruire dei benefici economici del turismo. Quest’ultimo aspetto mira a evitare il fenomeno del cosiddetto “overtourism”, cioè di una forma di sovraffollamento turistico concentrato in pochi luoghi specifici.
Nell’ambito di questa iniziativa, abbiamo esortato l’Unione europea a concentrare gli sforzi sia sulla legge relativa ai servizi digitali (Digital Service Act), sia su un approccio a livello europeo per gli affitti a breve termine, al fine di promuovere una maggiore uniformità all’interno del mercato unico. Siamo stati felici che la Commissione europea abbia annunciato una consultazione nel quadro degli affitti a breve termine alla fine di questo mese.
Da parte nostra, ribadiamo l’impegno a collaborare con voi nell’ambito di questa consultazione. Le normative europee sugli affitti a breve termine garantiranno linee guida più stabili e coerenti ai governi e sosterranno le comunità che sono in fase di ripresa per via della pandemia di COVID-19. Questi regolamenti potenzialmente possono anche favorire le persone comuni che vogliono condividere il proprio alloggio in Europa e guadagnare un reddito extra che li aiuti a pagare le bollette.
Affinché questa consultazione abbia successo, è fondamentale riconoscere come la pandemia di COVID-19 abbia cambiato radicalmente i viaggi e sviluppare regole lungimiranti che riflettano il modo in cui la gente viaggerà nelle settimane, nei mesi e negli anni a venire. A tal fine, oggi vogliamo condividere con voi alcuni approfondimenti sui viaggi in Europa che speriamo prenderete in considerazione quando inizierà la consultazione:
- Attualmente la distribuzione dei viaggi risulta più uniforme ed è aumentato il numero di persone che scelgono di visitare destinazioni rurali e comunità più piccole. Sempre più viaggiatori cercano mete remote e meno popolate, contribuendo così a diffondere il turismo in nuove zone, a vantaggio degli host Airbnb che affittano alloggi in aree rurali. Quasi il 60% dei pernottamenti nell’Unione europea nella prima metà del 2021 è relativo a soggiorni in aree meno densamente popolate; nella prima metà del 2019, questa percentuale era del 40%. Ad esempio, nei primi sei mesi del 2021, il numero di persone che hanno soggiornato in alloggi Airbnb nella regione francese della Bretagna è stato il doppio rispetto a quello registrato a Parigi. Allo stesso modo, quello relativo ai soggiorni in Andalusia è stato il triplo rispetto a Barcellona. Airbnb è pronta a dare il proprio supporto a favore di questa nuova tendenza in crescita. Nell’ambito del nostro impegno a contribuire a una maggiore ridistribuzione dei viaggi, abbiamo stretto più di 100 partnership e collaborazioni con organizzazioni di marketing turistico operanti, tra le altre, in Germania, Austria, Spagna, Italia, Danimarca e in Francia, dove lavoriamo a stretto contatto con l’Associazione dei Comuni Rurali.
- Le linee di demarcazione tra lavoro, viaggi e vita quotidiana non sono più così nette e sempre più persone scelgono gli alloggi Airbnb non solo per viaggiare ma anche come posto dove vivere. Grazie alla tecnologia, vivere e lavorare ovunque ci si trovi sta diventando più facile, e la gente si sta lasciando conquistare da questa nuova flessibilità. Più della metà di tutte le notti prenotate su Airbnb nell’Unione europea nella prima metà del 2021 erano legate a soggiorni di almeno una settimana. Questa nuova tendenza crea enormi opportunità economiche per luoghi come Malaga, dove stiamo collaborando con le autorità locali al fine di promuovere la regione ai nomadi digitali, i quali solitamente trascorrono settimane o mesi in diverse destinazioni. Stanno rispondendo a questa tendenza anche altre organizzazioni che si occupano della gestione delle destinazioni turistiche (DMO, Destination Management Organisations), tra cui Visit Trentino in Italia e La Clusaz nelle Alpi francesi.
- Gli europei stanno traendo beneficio dall’attività di host. Airbnb consente a tutti di approfittare dei vantaggi finanziari legati al turismo, e la gran parte dell’economia generata dalla società finisce direttamente nelle tasche della gente comune. Nell’Unione europea, i nuovi host Airbnb che offrono un solo alloggio hanno generato guadagni per 70 milioni di dollari nel periodo compreso tra gennaio e giugno del 2021. Inoltre, gli ospiti che soggiornano in spazi Airbnb spendono i propri soldi nel quartiere, il che va a vantaggio delle attività locali. A Lisbona, ad esempio, è stato stimato che 100 annunci generano 52 posti di lavoro e portano oltre 2 milioni di euro nelle tasche dell’economia locale*. Un altro modo per supportare le autorità a riprendersi dalla pandemia sono le tasse di soggiorno, che Airbnb aiuta sia a riscuotere che a versare. In Francia abbiamo versato circa 120 milioni di euro di tasse di soggiorno in 5 anni (dal 2015 al 2019).
Speriamo che la prossima consultazione pubblica possa prendere in considerazione queste e altre tendenze riscontrate nel settore dei viaggi. Siamo impazienti di sviluppare ulteriormente la nostra solida collaborazione con le autorità di regolamentazione e i responsabili politici di tutto il mondo. Airbnb ha già contribuito a promuovere oltre 1000 quadri normativi relativi agli affitti a breve termine, con un numero crescente di accordi supportati dal City Portal, uno sportello unico digitale creato da Airbnb a sostegno delle città e delle organizzazioni turistiche. In Europa, Airbnb ha siglato 35 partnership tramite il City Portal con governi e organizzazioni, tra cui Francia e Danimarca: l’obiettivo è arrivare a 50 entro la fine dell’anno.
Non vedo l’ora di lavorare insieme a voi nei prossimi mesi al fine di porre le basi per un riequilibrio dei viaggi europei che sia vantaggioso per tutti per i decenni a venire”.