lunedì, 23 Dicembre 2024

Almeno 39 milioni di arrivi in estate, +12% sul 2020: boom per case in affitto

Oltre la metà degli italiani (53,4%) ha deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi anche se solo il 4,1% ha già prenotato. Sul versante opposto, il 46,6% ha scelto di non partire, di cui circa 4 milioni per impossibilità economiche (8,2%). Cinque le regioni più gettonate per l’estate 2021: Puglia, Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna e Sardegna. Prevale la tradizione con poco meno di 6 italiani su 10 che opta per il mare, bene anche il prodotto “Città d’arte, cultura e borghi” (12,7%) e “Montagna e naturalistico” (9,1%).

E per l’estate si stimano 39 milioni di arrivi (italiani e stranieri) che generano quasi 166 milioni di presenze con un incremento rispettivamente pari all’11,9% e al 16,2% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ad incidere positivamente sulla tendenza in crescita dei flussi turistici, anche l’introduzione del pass vaccinale annunciato dal Governo per la seconda metà di maggio. Il green pass, accolto positivamente da ben 10 milioni di italiani quale azione prioritaria per una vacanza in sicurezza, alimenterebbe la spesa turistica per oltre 1,7 miliardi di euro. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Demoskopika in collaborazione con il Corso di laurea in economia e management del Dipartimento di diritto, economia, management e metodi quantitativi dell’Università del Sannio.

“Il turismo italiano è fortunatamente in fase di graduale ripresa. Le nostre stime – precisa il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – sono prudenziali, abbiamo ricevuto segnali che il comparto potrebbe registrare incrementi dei flussi ottimisticamente più rilevanti. Il piano vaccinazioni e il green pass rappresentano un indubbio incentivo nel processo di ripresa dei flussi turistici. Ora più che mai – aggiunge Raffaele Rio – serve un piano di rilancio del turismo italiano che, giocando d’anticipo, alimenti la ripartenza, incentivi la domanda interna e internazionale verso il Belpaese, programmi in tempi utili il biennio 2022-2023. Il tutto non trascurando, anzi rimarcando, che l’emergenza pandemica ha modificato alcuni comportamenti di consumo turistico come confermato anche dalla nostra ultima rilevazione”.

Da giugno a settembre dell’anno in corso, Demoskopika stima oltre 4,1 milioni di arrivi in più rispetto allo stesso periodo del 2020 con una crescita pari all’11,9%: 38,8 milioni di arrivi nel 2021 a fronte dei 34,7 milioni di arrivi dello scorso anno. La crescita dei turisti si ripercuote positivamente anche sull’andamento dei pernottamenti. L’Istituto di ricerca stima in 165,7 milioni le presenze per l’estate alle porte rispetto ai 142,6 pernottamenti del 2020: poco più di 23 milioni di presenze turistiche in più con una crescita pari al 16,2 per cento.

Saranno principalmente cinque le destinazioni regionali a trainare la ripresa del settore turistico italiano e che, pertanto, hanno ottenuto il maggior livello di interesse nelle scelte dei turisti. In cima alle mete turistiche più ricercate dagli italiani per i prossimi mesi si posizionano, infatti, Puglia con 1,9 milioni di arrivi (+13,6%) e 10,6 milioni di presenze (33,9%), Toscana con 4,1 milioni di arrivi (+13,4%) e 19,1 milioni di presenze (23,3%), Sicilia con 1,7 milioni di arrivi (+13,2%) e 6,5 milioni di presenze (23,6%). E, ancora, Emilia-Romagna con 4,5 milioni di arrivi (+12,9%) e 23,1 milioni di presenze (26,3%), Sardegna con 1,5 milioni di arrivi (+12,8%) e 8,2 milioni di presenze (20,0%).

A riscuotere, inoltre, un livello di interesse medio-alto altri cinque sistemi turisti regionali: Campania con 1,9 milioni di arrivi (+12,5%) e 8,5 milioni di presenze (18,1%), Calabria con 981 mila arrivi (+12,1%) e 6,2 milioni di presenze (19,8%), Liguria con 1,6 milioni di arrivi (+12,2%) e 6,3 milioni di presenze (16,4%), Lazio con 2,6 milioni di arrivi (+11,6%) e 8,5 milioni di presenze (8,5%) e, infine, Veneto con 5,3 milioni di arrivi (+11,4%) e 22,4 milioni di presenze (7,4%).

Sempre secondo l’indagine, il 28,7% sta pensando di programmare una vacanza per i prossimi mesi, il 20,6% ha deciso di partire anche se manifesta ancora qualche indecisione mentre solo il 4,1% ha già prenotato la villeggiatura. Prevale la vacanza “nazionalista”: l’86,8% degli italiani pronti a “fare le valigie” per andare in vacanza, la trascorreranno nel Belpaese. Sul versante opposto, il 13,2% ha scelto di recarsi oltre confine: l’11,1%, in particolare, ha in programma una meta europea mentre il 2,1% opta per una destinazione internazionale. Da evidenziare, infine, che la propensione degli italiani per una vacanza all’estero ha registrato un incremento significativo rispetto allo scorso anno, quando, in particolare, questo orientamento era stato indicato appena dal 7,8% del campione intervistato.

Inoltre, poco meno di 9 italiani su 10 concentreranno la loro villeggiatura nel mese di luglio (32,3%) e, soprattutto, in agosto (54,2%). Orientamento coerente con la tipologia di vacanza individuata. Quasi 7 italiani su 10, infatti, si affideranno alla tradizione optando di trascorrere la vacanza al mare (68,9%), preceduta dalla scelta delle “città d’arte e dei borghi” (13,2%) e dalla linea di prodotto turistico “montagna, campagna e agriturismo” (12,4%). Le vacanze saranno, inoltre, preferibilmente “familiari”. Ben il 66,7% del campione interpellato, infatti, non ha dubbi: andrà in vacanza con il partner (31,4%) o con altri componenti del nucleo familiare (35,3%). E, ancora, a villeggiare in gruppo con amici, ha risposto un più che significativo 27,6% dei “vacanzieri” mentre i “solitari” rappresenterebbero appena il 2,3 del campione. Ma quanto durerà la vacanza? Circa 7 o 8 giorni secondo la metà dei casi rilevati (51,5%) immediatamente seguita da un periodo di due settimane (17,1%) e di una vacanza di 4 o 5 giorni (14,7%).

Per l’estate 2021, il 37,2% degli italiani preferirebbe pernottare in una “casa presa in affitto”, Un dato ancora più significativo se confrontato con la tendenza dello scorso anno quando la modalità di risposta era stata indicata dal 18,9% degli individui interpellati. Orientamento dettato – secondo i ricercatori di Demoskopika – dalla combinazione di due fattori: la crescente voglia di vacanza motivata dal programma di vaccinazione in combinazione con la volontà di associare una soluzione più isolata al concetto di vacanza più sicura. A optare per la “casa di proprietà della famiglia” o “ospite di parenti e amici” rispettivamente il 10,6% e il 3,9%.

Per quanto riguarda, inoltre, le rimanenti tipologie di pernottamento, circa la metà degli italiani (48,3%) che ha scelto di andare in vacanza, indica le strutture più tradizionali del sistema ricettivo alberghiero o extra-alberghiero. In particolare, “Albergo o villaggio turistico” (29,3%), “Bed & breakfast” (12,5%), “agriturismo” (3,7%), “campeggio” (2%) e “ostello della gioventù” (0,8%).

Infine emerge che il covid-19 condiziona ancora le scelte di 1 italiano si 4: il 46,6% degli italiani ha rinunciato alle vacanze per i prossimi mesi. In primo luogo, perché “pur volendo”, i cittadini hanno ancora timore a viaggiare (24,2%). E, ancora, il 14,1% del campione intervistato ha “già rinunciato, al di là del Coronavirus”. Significativo, inoltre, anche l’8,2% del campione intervistato che non ha programmato la villeggiatura con la famiglia dichiarando di “non avere le possibilità economiche”.

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