sabato, 27 Aprile 2024

Cantine artistiche e sostenibili, così l’enoturismo cambia pelle

Piccole cantine grande accoglienza, spesso gioielli artistici di rilevanza storica con un occhio sempre attento alla sostenibilità. E’ la carta vincente dell’enoturismo oggi, un modo di viaggiare sempre più gettonato nella tradizione attraverso assaggi, racconti e full immersion
nei vigneti, ma che è anche tra i comparti dell’agroalimentare made in Italy più vivaci, con un valore di 2,65 miliardi. E’ quanto emerge dall’indagine Nomisma Wine-Monitor su un campione di 265 cantine aderenti al Movimento Turismo Vino (Mtv) e all’Associazione Donne del Vino, per scoprire le specificità locali dell’offerta e saperla indirizzare al meglio.

L’occasione per fare il punto è la celebrazione dei 30 anni del Movimento nato nel 1993, quando una manciata di cantine decisero di aprire le loro porte ai visitatori e da questa esperienza di coraggio e di lavoro di squadra, ha preso il via una rivoluzione che negli anni ha cambiato le imprese di produzione e persino il peso del vino nel business turistico. Basti pensare che oggi l’Associazione conta quasi 800 cantine ‘vere sentinelle del territorio’ e tra quelle che fanno enoturismo il 44% è localizzata in un’area al di fuori da rilevanti flussi turistici.

“Se 30 anni fa la sfida era spiegare alle cantine che potevano essere delle destinazioni turistiche – ha detto Donatella Cinelli Colombini, tra i soci fondatori del Movimento e che ha inventato la manifestazione ‘Cantine aperte’ – oggi è convincerle a diversificare le loro proposte e ad esaltare le peculiarità”.

Secondo l’indagine, il 39% si dichiara cantina piccola con accoglienza familiare, il 14% di rilevanza storica, architettonica e artistica. Quanto al fatturato, il 48% ha meno di 500 mila euro l’anno, 1 su 2 ricava dalla pura attività di enoturismo meno di 50 mila euro. Aziende che sono al passo con i tempi, dove il 99% ha un proprio sito web e sempre il 99% dichiara di avere almeno un social. Tanti i servizi offerti, oltre al canale di vendita diretto, il 57% delle cantine si avvale dell’e-commerce per la vendita dei propri prodotti e il 15% ha creato un Wine Club, con il 25% che vuole implementarlo nel 2023. Ma è a partire dal 2015 che i servizi si sono diversificati, sconfinando nel benessere e relax, ristorazione, cultura e sport. Le visite guidate con degustazioni rimangono comunque il servizio must offerto dal 96%. Tante proposte dove però manca il personale. Sul 42% di  cantine che ha effettuato una ricerca del personale nel 2022, il 74% ha avuto  difficoltà. Tra i requisiti più difficili da trovare è lavorare nel week end (85%) come anche le competenze sul marketing enoturistico (85%) e competenze tecniche sul vino (84%).

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