Nelle 550 Città del Vino italiane cresce l'offerta di strutture ricettive di alto livello. Nel 2009 aumentano gli alberghi a 5 stelle (+5,9% in numero degli esercizi e +6,8% in posti letto) e quelli a 4 stelle (rispettivamente 4,4% e 4,7%), ma anche i B&B che registrano un incremento, nell'arco di un solo anno, di quasi il 10%. Lo rivela le ricerche di Ciset e Istat presentate a Cagliari durante il Forum Europeo "Strade del Vino e Sviluppo Economico Locale", promosso dalle Città del Vino con l'assessorato dell'Agricoltura della Regione Sardegna e il patrocinio del ministero del Turismo.
Secondo la ricerca "Le fasce di reddito e la capacità di spesa del turista enogastronomico in Italia ed in Europa" di Mara Manente, direttore del Cisete docente di Economia del Turismo all'Università Cà Foscari di Venezia, quella del turista amante del wine & food è una delle tipologie più interessanti del settore, grazie ai suoi tassi di crescita superiori alla media: la loro spesa media procapite giornaliera supera notevolmente la spesa media nazionale (193 euro contro 90), ed é così suddivisa: per il 16,8% è destinata all'acquisto di vino, per il 12,7% a quello di prodotti alimentari tipici, per il 10% a prodotti di artigianato locale, per il 20,8% alla ristorazione e per il 31,5% all'alloggio. Le regioni più accoglienti sono Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Veneto che raggruppano più del 70% dei posti-letto disponibili nelle Città del Vino.