venerdì, 8 Novembre 2024

Ciset conferma crescita turismo mondiale a +6% nel 2018. L’Italia tiene

I primi quattro mesi del 2018 hanno totalizzato a livello mondiale un aumento del turismo del 6% rispetto allo stesso periodo del’anno precedente e le prospettive annuali non si discostano da tale trend, confermando così gli ottimi risultati conseguiti nel 2017 (+7%). Lo rivela TRIP, il Modello di Previsione dei flussi turistici internazionali elaborato da Ciset-Ca’ Foscari che conferma come il movimento turistico mondiale dovrebbe avvicinarsi al miliardo e 400 milioni di arrivi, come previsto anche dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.

Le economie avanzate confermano la loro posizione consolidando il peso sul mercato turistico globale con una quota del 54,8%, a fronte di una crescita stimata pari a +5,3%. In questo contesto, mentre il Nord America si posiziona al +4,1%, l’Estremo Oriente, in primis il Giappone, e l’Oceania registrano dinamiche rispettivamente del +6,3% e del +5,2%, e l’Europa rinsalda le proprie performance attestandosi al +6,8%.

In realtà, tale risultato media situazioni differenziate che vanno da incrementi superiori a +8% per la fascia Mediterranea a un soddisfacente +6,8% per l’Europa Occidentale che registra dunque un ulteriore significativo recupero. Ancora più rilevante la dinamica dei paesi emergenti (+7,1%) su cui agiscono senz’altro il recupero confermato per Cina e Sud-Est Asiatico (+10%), le performance del Sud America (intorno al +7,7%) e del Centro America (+5,7%), nonché l’interessante dinamica dell’area subsahariana (+6,1%). A questo scenario si aggiungono ulteriori segnali di rimonta della Turchia e del Nord Africa.

Per quanto riguarda l’Italia è prevista una dinamica molto positiva e in linea con la crescita record registrata lo scorso anno.

Intanto è previsto un notevole incremento degli arrivi (+6,6%) dai paesi extraeuropei. In particolare, il movimento dagli Stati Uniti, che rappresenta più della metà dei flussi di questo raggruppamento, dovrebbe registrare un aumento del +7,8%. Anche l’incoming dal Giappone dovrebbero segnare un trend positivo (+2,5%), addirittura superiore alla dinamica delle partenze dal paese verso l’estero.

I paesi dell’Europa Centrale rimangono il principale mercato di origine per l’Italia rappresentando, con circa 25 milioni di arrivi, quasi la metà dei flussi dai principali paesi. L’area mostrerà un andamento positivo sebbene inferiore alla media e pari a +2,8%.  La dinamica prevista dei flussi tedeschi, in particolare, è del +3%.

I flussi provenienti dai paesi dell’Area Mediterranea faranno registrare un buon incremento (+2,6%). Da segnalare la ripresa del mercato spagnolo (+3,3%), che rappresenta quasi un terzo del movimento dall’Area, mostrando un rinnovato interesse per il nostro Paese.

I paesi del Nord Europa, che con circa 6,5 milioni di arrivi rappresentano, dopo l’area mediterranea, il mercato di origine meno consistente per il nostro paese, si caratterizzeranno per dinamiche positive, ma decisamente inferiori, superando di poco il +2%.  Il Regno Unito (che con 3,9 milioni di arrivi rappresenta quasi i due terzi dei flussi totali dall’area, nonché il quarto mercato europeo in termini di importanza), sarà contraddistinto da un trend di crescita di poco inferiore alla media (+2%). In netto aumento, invece, i clienti irlandesi (+5,7%) e norvegesi (+5,1%).

Per quanto riguarda le partenze internazionali dall’Italia verso i principali paesi supereranno i 24 milioni, con un tasso di incremento del 2,9%. In particolare, superiore alla media sarà la crescita dei flussi diretti verso l’Area Mediterranea (+3,2%). Le destinazioni mediterranee assorbono più della metà del totale dei flussi in partenza dal nostro paese. Torna  positivo nel 2018 il movimento verso la Francia (+3,1%), principale mercato di destinazione per il nostro paese con oltre 8 milioni di partenze.

L’Europa Centrale mostrerà una crescita inferiore alla media con un +2,1%.

Il Nord Europa sarà contraddistinto da un aumento di poco inferiore alla media (+2,5% ), ma Svezia e Irlanda risulteranno tra le mete preferite, con dinamiche superiori al +4%, mentre i viaggi verso il Regno Unito, che rappresenta circa il 70% delle partenze verso l’area non supereranno il +2%.

Infine, i paesi dell’Extra Europa saranno caratterizzati da un andamento in linea con la media (+2,9%), con una predilezione per le mete dell’America Latina e dell’Australia. Tra le mete tradizionali d’oltre oceano, gli Stati Uniti registreranno un +2,8%. In recupero, ma ancora sotto tono, infine, le mete africane (+1,4%).

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