Limitare il passaggio delle navi nelle zone a rischio ambientale, o comunque troppo vicini alla costa. Il governo sta pensando ad un provvedimento legislativo in tal senso, annunciato dal ministro per l'Ambiente, Corrado Clini, nel corso della informativa al Parlamento sull'incidente alla Concordia.
Il titolare dell'Ambiente ha fatto riferimento ad una legge dello scorso anno, la numero 51, che già prevede che il suo ministero e quello delle infrastrutture possano introdurre come misure precauzionali "limitazioni nelle aree a rischio".
Potrebbe essere questa una prima risposta legislativa alle polemiche sul pericolo dei passaggi dei "grattacieli" galleggianti nelle aree a rischio ambientale, polemiche peraltro non nuove, ma che il naufragio della Concordia ha reso evidenti a tutti e non più prorogabile la limitazione dei passaggi nelle aree a rischio.
Intanto anche il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, ha annunciato che una decisione sulla limitazione delle rotte sarà stata presa entro marzo al termine di un confronto con l'autorità portuale proprio per trovare una soluzione.
Tra le rotte più a rischio, il Santuario internazionale dei Cetacei, i parchi nazionali dell'Arcipelago Toscano, della Maddalena, delle Cinque Terre, come l'Argentario, il Golfo dei Poeti, Lerici, Portofino, la Corsica, le Bocche di Bonifacio o il ponente ligure. C'é poi, ovviamente, tutta l'area marina della laguna di Venezia, ma anche la Sardegna del sud, con capo Carbonara, lo Stretto di Messina, e le Eolie.