venerdì, 19 Aprile 2024

Viaggi d’affari in crescita in Italia: mete al top New York, Dubai e Shanghai

I viaggi d’affari crescono in Italia (+2,9%) nonostante la congiuntura economica italiana non sia positiva. A dimostrarlo la Uvet Analytics, la ricerca del Gruppo Uvet che analizza gli andamenti dei viaggi presentata durante la XVII edizione del Biz Travel Forum, a Milano. Le previsioni del prossimo biennio, inoltre, segnalano già nel 2020 una crescita del +5% che diventerà del +7,5% nel 2021.

Nel triennio 2017-2019, la spesa destinata alle trasferte di viaggio d’affari è aumentata del 6% mentre il numero di trasferte ha registrato un incremento del 12%. Il costo medio per titolo di viaggio mostra un trend decrescente durante tutto il periodo, diminuendo complessivamente di 9 euro. Ciò significa che le aziende italiane sono tornate a investire per rispondere alla necessità di viaggi di lavoro dei propri manager e dipendenti. L’aumento del numero di viaggi e dei budget destinati a tali spese è sintomo di una ripresa dell’economia del Paese. È interessante anche riportare la crescente rilevanza del tema della sostenibilità confermata dal 73% dei viaggiatori che vorrebbe provare alberghi e location green o eco-friendly nell’immediato futuro, il valore più alto registrato negli anni su questa specifica questione.

“L’Uvet Analytics indica una previsione di +5% per il 2020 e del +7,5% per il 2021 nonostante nel Paese non si veda ancora una crescita vera e propria – dice Luca Patanè, presidente Gruppo Uvet – Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dei big data, il modo di vivere e il business si è trasformato. Fattori che, uniti alla qualità dei servizi e all’assistenza al cliente sempre più tailor-made, permettono di distinguersi”.

Le stime UVET sul terzo trimestre del 2019 indicano un aumento dello 0,1% del PIL rispetto al secondo trimestre del 2019, in linea con la dinamica osservata dei trimestri precedenti.

Il traffico aereo internazionale registra un leggero aumento delle spese del 2% nel 2019 rispetto all’anno precedente. Nell’ultimo triennio, invece, i titoli e le spese di viaggio sono aumentati rispettivamente del 6% e del 12%. Il traffico europeo e intercontinentale si sviluppano più del domestico. Nel primo semestre 2018 hanno infatti registrato un incremento rispettivamente del 5 e dell’8%, mentre il domestico è diminuito del 2% rispetto ai primi 6 mesi del 2017. Dato probabilmente influenzato dalla chiusura di Linate per tre mesi (dal 27 luglio al 27 ottobre) a causa dei lavori di rifacimento pista, impianto smistamento bagagli e aerostazione.

Per quel che concerne il costo medio del biglietto aereo, nel 2019 il prezzo è cresciuto di 6 euro, rispetto al 2018, passando da 443 a 449. I voli internazionali raggiungono i 1777 euro medi nella previsione di secondo semestre 2019 (il 2018 ha chiuso con un costo medio di 1766) mentre il domestico rispetto allo scorso anno è aumentato di soli 6 euro passando da 193 a 199 euro. Il continentale passa da 338 a 332, diminuendo di 6 euro.

Le principali destinazioni intercontinentali rimangono in primis New York, seguita da Shanghai e Dubai. Seguono San Paolo, Hong Kong e Tokyo. Il costo medio di un biglietto per New York è di 2349 euro, in aumento rispetto al 2018 quando era di 2283. È interessante notare la sempre maggiore importanza del traffico aereo verso l’Asia: Shanghai conferma la sua leadership seguita da Hong Kong e Tokyo.

A livello europeo, con il 16,4% del totale dei viaggi d’affari, la principale destinazione aerea è rimasta Parigi nei primi nove mesi del 2019. Segue Londra con il 12,3%, Madrid con l’8,3%, Bruxelles con il 6,5% e Amsterdam con il 5,2%. Si evidenzia, inoltre, che mentre Francia e Regno Unito hanno come mete principali solo le loro rispettive capitali, la Germania (15%) distribuisce il suo traffico verso Monaco, Francoforte, Berlino e Düsseldorf, segno di un’economia più strutturata su tutto il territorio. Il biglietto più costoso, con partenza dall’Italia, è quello però per Monaco, ben 442 euro, seguita da Amsterdam con 369 euro e Bruxelles con 345 euro. Nel segmento nazionale è Roma (29%) la prima destinazione per i business travel, mentre Milano la seconda (27,9%).

L’alta velocità continua a crescere in maniera molto importante. Nel 2018, il numero di passeggeri chilometro è cresciuto di quasi il 110% rispetto al 2011. La clientela business che ha utilizzato il trasporto ferroviario ha visto un incremento dei prezzi apprezzabile a partire dal mese di luglio di quest’anno fino a raggiungere un +9% nel mese di settembre. Milano rimane la principale destinazione italiana dei viaggiatori d’affari (30,2%). Roma rimane la seconda città (25,3%). Segue Bologna con una quota dell’9,3%.

Rispetto al 2018 il costo medio per room night è aumentato per New York, Tokyo, Shanghai e San Paolo. New York rimane la città nella quale il pernottamento ha un costo maggiore con una media di 329 euro (317 nell’anno precedente), Hong Kong passa da 253 euro a 255, Tokyo da 184 a 193, Shanghai da 161 a 169, Dubai da 175 a 148 e infine San Paolo da 117 a 146 euro a notte. Nel 2019 il costo medio per room night nelle principali destinazioni europee fa registrare un incremento per le città di Londra, Amsterdam e Bruxelles. La città più economica rimane Madrid (127 euro), mentre il primato della città più cara lo mantiene Londra (259 euro) seguita da Parigi (234 euro). La città in cui è più caro pernottare in Italia è Milano. Al secondo posto troviamo Firenze, con un costo medio in aumento di 4 euro (122 euro) e a seguire Roma (121 euro), la quale registra invece un aumento di circa 2 euro.

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