A fronte di un contributo statale di 33,5 ml di euro, nel 2009 l'Enit ha sviluppato attività promozionali per circa 44,1 ml di euro (come sottolinea la Corte dei Conti), "evidenziando la propria capacità di attrarre risorse ulteriori anche da soggetti privati e amministrazioni locali".
"La progressiva contrazione del contributo statale registrata negli ultimi anni – si legge in una nota dell'Agenzia – ha parallelamente ridotto la quantità delle risorse disponibili, con evidenti ripercussioni sulla parte variabile delle uscite (costi variabili ed attività promozionali), mentre le voci di spesa più rigide (locazioni, stipendi, utenze), pur soggette a un'efficace razionalizzazione, hanno avuto dinamiche di contenimento necessariamente minori e hanno consentito di assicurare una forte e qualificata presenza internazionale e un efficace sostegno allo sviluppo del mercato turistico verso l'Italia". In ogni caso, gran parte dei costi di funzionamento dell'Enit – precisa ancora l'Ente – solo "apparentemente possono considerarsi tali, in quanto collegati al funzionamento delle sedi estere che sono, totalmente ed esclusivamente, dedicate alla promozione professionale per lo sviluppo del turismo verso l'Italia e del made in Italy e di supporto alle attività degli operatori privati e degli enti locali". Il 65% dei costi di struttura Enit infatti dovrebbero essere più correttamente considerati investimenti promozionali.