Secondo un’indagine di Isnart – Unioncamere è emerso che, sebbene in presenza di forti preoccupazioni per l’inflazione in corso, la ripresa estiva dei contagi legati al Covid-19 e per il conflitto in Ucraina, il turismo nella stagione estiva 2022 ha recuperato terreno rispetto al 2020 e 2021. Infatti, solo in agosto, le località di mare ad aver registrato sul territorio nazionale un maggior numero di turisti (71.2%), seguito da montagna (61.9%) e città (45.7%).
Anche da un’analisi fatta sulle strutture ricettive sul territorio nazionale di Smartpricing, startup italiana che grazie al suo software proprietario permette agli albergatori di migliorare il proprio fatturato ottimizzando il pricing delle camere, emerge che l’estate 2022 conferma un trend positivo a livello di prenotazioni sul territorio.
“Stiamo assistendo a un’estate nel complesso positiva con numeri che si avvicinano al 2019 e in alcuni casi li superano – racconta Luca Rodella, cofondatore di Smartpricing – Sono molte le strutture che hanno pianificato efficacemente la stagione, soprattutto sul lato prezzi, e stanno ottenendo fatturati superiori al pre-pandemia mantenendo un’alta occupazione (sopra l’80%) durante tutti i mesi estivi. Chi ha pianificato in modo oculato la propria strategia di vendita sta ottenendo risultati eccezionali e guarda con ottimismo all’autunno, periodo
ancora incerto per la maggior parte del settore”.
Ma, d’altro canto, sono tante le attività che ancora continuano ad alzare i prezzi senza adeguare i servizi offerti, ritrovandosi così ad avere ancora molte camere libere e un numero di prenotazioni inferiori rispetto a quelle registrate nei due mesi precedenti.
Secondo l’analisi di Smartpricing, da oltre oceano gli arrivi si avvicinano al 2019, complice anche il cambio euro-dollaro favorevole agli americani durante questi mesi estivi. Dal resto d’Europa, invece, l’arrivo di turisti è stato rallentato dal ritardo dei voli e l’eccessivo affollamento degli aeroporti, motivi che hanno portato i turisti a cambiare la propria destinazione.
“I turisti tedeschi, ad esempio, sono aumentati nelle località italiane facilmente raggiungibili in auto, in particolar modo in quelle del nord est in primis – afferma Rodella – mentre sono calati nel sud Italia e nelle isole”.