Il Covid -19 ha messo in ginocchio il turismo italiano ma per molte realtà la crisi non è dovuta soltanto ai mancati ricavi ma anche ai costi di locazione degli immobili e le tasse che comunque devono essere corrisposte anche se non si lavora. Il 97% degli hotel italiani sono chiusi da marzo e il 50% di essi è in regime d’affitto. Per questo Federalberghi assieme a Ernst & Young Hospitality ha redatto uno studio che l’ANSA ha visionato in esclusiva volto a supportare la ridefinizione dei rapporti contrattuali tra proprietari e conduttori di immobili.
Dallo studio risultano i vantaggi effettivi di un approccio improntato alla collaborazione, che possa permettere, con il parziale sacrificio momentaneo di entrambe le parti, la sopravvivenza dell’azienda alberghiera e il successivo pronto ristoro del proprietario dell’immobile.
“Se si coopera – spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – si esce dalla crisi senza eccessivi danni per entrambe le parti, mentre con la rigidità e il contenzioso si perde entrambi”. “Federalberghi – aggiunge Bocca – sta continuando a sollecitare l’attenzione del Governo e del Parlamento sulla situazione delle imprese in affitto, con l’obiettivo di migliorare i contenuti del decreto Rilancio. In particolare, proponiamo di incrementare l’intensità dell’aiuto previsto per l’affitto d’azienda, che attualmente è la metà di quanto previsto per la locazione classica e prolungare per entrambe le categorie la durata del credito d’imposta, attualmente limitata a tre mesi, con l’obiettivo di coprire almeno l’intera stagione estiva”.