E’ in netta diminuzione il numero degli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza fuori casa durante il periodo estivo, dormendo almeno una notte fuori casa. Circa il 46,0% della popolazione, pari a 27,8 milioni di persone, tra maggiorenni (21,1 milioni) e minorenni (6,7 milioni), ha già fatto una vacanza nel mese di giugno o si appresta a farla nei mesi di luglio, agosto e di settembre. Rispetto all’estate 2019, quando gli italiani in vacanza furono 34,6 milioni, mancano all’appello 6,8 milioni di persone, facendo registrare un calo del 19,7%. Lo rileva l’indagine previsionale sulle vacanze degli italiani di Federalberghi, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions.
“Dopo una primavera all’insegna del blocco totale – sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – l’estate stenta ad ingranare. Giugno è stato penalizzato dalle incertezze post-lockdown, luglio sta vedendo i primi movimenti degli italiani e degli stranieri, ma siamo ben lontani dai livelli degli anni passati. A complicare il quadro interviene il blocco totale di alcuni mercati che esprimono una importante capacità di spesa (americani, russi e cinesi). Le imprese continuano a soffrire e a lottare – conclude Bocca – ma in assenza di interventi urgenti molte potrebbero non farcela”.
Si riduce del 10% la durata media della vacanza principale (9 notti contro le 10 del 2019). Si dimezza il numero di coloro che faranno da 8 a 14 giorni di vacanza (16,9% vs 34,0%), con un travaso pressoché speculare verso coloro che passeranno da 4 a 7 notti fuori casa (da 41,8% a 57,1%) o si potranno permettere un week end o poco più (da 5,2% a 7,8%). Cala anche il numero di coloro (2,0% contro il 9,4% del 2019) che, oltre alla vacanza principale, durante l’estate faranno anche delle vacanze brevi.
La vacanza sarà più breve perché il budget è ridotto (60,6% degli intervistati), perché parte delle ferie è stata consumata durante il periodo di lockdown (59,8%), perché si dovrà lavorare, in quanto l’azienda quest’estate non chiuderà (16,1%). Il 96,2% degli italiani che ha effettuato o effettuerà una vacanza nel corso dell’estate rimarrà in Italia, per un totale di 26,7 milioni di persone. Anche se, complice il coronavirus, la quota di coloro che rimangono in Italia è cresciuta rispetto all’84,1% del 2019, il saldo è tragicamente negativo, con una diminuzione in valore assoluto di 2,4 milioni di persone. Il 2,8% andrà all’estero, mentre l’1,0% è ancora indeciso.
Il mare si conferma la meta preferita dagli italiani, seppur in flessione rispetto allo scorso anno (77% vs 71%), seguita dalla montagna (9,5%) e dalle località lacuali (5,4%). Disastroso il bilancio delle città d’arte e delle località termali, con un calo superiore al 70%.
Il 56,6% trascorrerà le vacanze nella propria regione di residenza e il 22,6% sceglierà una regione vicina alla propria abitazione. Il 69,8% degli intervistati ha deciso di muoversi in automobile, mentre solo l’11,4% pensa di utilizzare l’aereo.
La spesa media complessiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) stimata per tutto il periodo estivo risulta in calo rispetto allo scorso anno (anche per effetto della durata ridotta), attestandosi sui 673 euro a persona contro gli 837 euro del 2019. Il giro d’affari complessivo è di 14,3 miliardi di euro, con un crollo verticale del 34,4% rispetto ai 21,8 miliardi dell’estate 2019. La vacanza principale costerà 639 euro a chi rimane in Italia e 1.600 euro a chi va all’estero.
La spesa per le vacanze si spalma su tutte le componenti della filiera turistica. Il 28,1% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 20,9% alle spese di viaggio, il 19,4% al pernottamento, il 14% allo shopping e il 17,6% per tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).
Tra le tipologie di soggiorno scelte dagli italiani per trascorrere la vacanza principale, l’albergo rimane la scelta privilegiata, con il 24,7% delle preferenze. Seguono la casa di parenti o amici (22,1%), la casa di proprietà (15,4%) e il b&b (14,2%).
Le strutture ricettive sono preferite rispetto ad altre sistemazioni perché sono meglio attrezzate per fornire assistenza (55,7% degli intervistati) e perché garantiscono maggiore sicurezza e igiene degli alimenti (52,3%) e maggiore pulizia e igiene degli ambienti (50,3%). Il servizio che i clienti ritengono prioritario per sentirsi più protetti (43,0%) è l’igienizzazione quotidiana della stanza.
Solo lo 0,4% degli italiani che hanno effettuato o effettueranno un periodo di ferie durante l’estate 2020 ha scelto il mese di giugno per la propria vacanza principale; agosto si conferma il mese leader, con il 66,3% degli italiani che lo scelgono per la propria vacanza principale, seguito dal mese di luglio, che fa registrare un 18,7% di presenze, mentre il 13,0% di chi andrà in vacanza ha preferito settembre.
Il 53,7% della popolazione, pari a 32,4 milioni di persone, non farà vacanze tra giugno e settembre. Nel 2019 era rimasto a casa il 39,5% degli italiani (20 milioni di persone). Si resta a casa principalmente per motivi economici (45,8%), per motivi familiari (33,7%), per impedimenti di salute (31,5%), per paura di nuovi contagi (19,5%), per impegni di lavoro, connessi al fatto che l’azienda non chiuderà dopo la chiusura forzata dovuta al lockdown (6,7%) e per mancanza di ferie, utilizzate nel periodo di lockdown (2,1%).