Federculture, la crisi frena il turismo culturale
L'associazione punta il dito anche contro perdita di posizioni nella Classifica del Country Brand


Dopo vent'anni nel 2010 si è registrata una battuta d'arresto per il turismo culturale in Italia. E' quanto emerge dal VII Rapporto Annuale Federculture, presentato oggi a Roma dal presidente Roberto Grossi. In compenso è cresciuta la domanda di cultura, anche a fronte di minori investimenti. I dati raccontano che il teatro è cresciuto del 13,5% e la musica classica del 5,9%. Dopo due anni di flessione aumentano anche i visitatori di siti e monumenti statali (+6,4%), ma diminuiscono sponsorizzazioni (-30%), erogazioni delle fondazioni bancarie (-20,5%) e donazioni delle imprese (-7%). Allarmante poi il calo dell'attrattività del Paese Italia, che precipita al 12/o posto nella Classifica del Country Brand Index 2010, classifica mondiale che registra appunto l'attrattività di un paese, perdendo ben sei posizioni in appena un anno. In un'altra classifica citata da Grossi, il World Economic Forum 2010, che valuta la competitività in campo culturale delle regioni del mondo, l'Italia è addirittura 48esima, fanalino di coda in Europa.

 

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